Manifestazioni a Siena, solo se antifasciste: novità sui regolamenti
Le modifiche apportate ai regolamenti comunali, approvate all'unanimità dei presenti dal Consiglio Comunale lo scorso 30 gennaio, secondo gli indirizzi già varati il 13 luglio 2017, sono ora pienamente operative.
L'adeguamento normativo riguarda ogni regolamento “in cui si prevede la concessione e/o autorizzazione a terzi da parte del Comune di Siena per l'utilizzo di spazi, aree o strutture pubbliche”. Tra questi, sono stati aggiornati i regolamenti di Polizia Municipale, per l'uso di Piazza del Campo, per le Occupazioni di Spazi ed Aree Pubbliche e per l'applicazione del relativo canone (COSAP), per la gestione e l'uso degli spazi del Palazzo Comunale, per la gestione e l'uso della Galleria di Palazzo Patrizi, per l'uso dei Teatri Comunali, della Fortezza, degli impianti sportivi, dei beni comuni, e altri ancora.
Ogni regolamento è stato integrato con l'articolo finale “Tutela dei principi della Costituzione Repubblicana”, che al primo comma recita: “Il Comune di Siena informa il proprio ordinamento interno e la propria attività amministrativa, anche nei rapporti con gli amministrati, ai principi sanciti dalla Costituzione Repubblicana, dalla XII Disposizione transitoria e finale della stessa Costituzione, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dal complessivo quadro normativo nazionale e internazionale, volto a sancire il divieto di condotte riconducibili alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, ovvero usuali di organizzazioni fasciste e naziste e ad ogni forma di discriminazione prevista dalla legge”.
In base al secondo comma dell'articolo, inoltre, ogni modulo di richiesta di utilizzo di spazi, aree o strutture pubbliche includerà ora una apposita dichiarazione. In altre parole, colui che che compila la domanda troverà, e dovrà sottoscrivere, la seguente formula: “[...] DICHIARA - in esecuzione della deliberazione del Consiglio comunale n. 13 del 30.1.2018 - che l'attività che andrà a svolgere e/o le iniziative che andrà ad organizzare, sono conformi ai principi di cui agli artt. 2 e 3 della Costituzione Italiana e non si pongono in contrasto, per finalità, modalità di svolgimento e contenuti, con la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e relative norme di attuazione di cui agli artt. 1, 4 e 5 della L. n. 645/1952 (c.d. Legge SCELBA) nonché con le disposizioni legislative vigenti in materia di discriminazione (razziale, etnica, nazionale, religiosa o basata sul sesso...) di cui agli artt. 1 e 2 della n. L. 205/1993 (c.d. Legge MANCINO) e all'art. 1 del D.Lgs. n. 198/2006 (cd. CODICE DELLE PARI OPPORTUNITÀ), oltre che con le condizioni previste dal Regolamento ____ . Data ___ Firma ___”.
Come indicato dal terzo comma, inoltre, in ogni concessione/autorizzazione rilasciata verrà inserita la seguente prescrizione: “È vietato lo svolgimento di attività che, anche per i contenuti, desumibili dagli avvisi informativi e dal materiale nell'occasione divulgato, concretizzino condotte difformi dai principi di cui agli art. 2 e 3 della Costituzione Italiana, dai contenuti della XII disposizione transitoria e finale della stessa Costituzione, dagli artt. 1, 4 e 5 della L. n. 645/1952 (c.d. Legge SCELBA) dagli artt. 1 e 2 della L. n. 205/1993 (c.d. Legge MANCINO) e dall' art. 1 del D.Lgs. n. 198/2006 (c.d. CODICE DELLE PARI OPPORTUNITÀ). È a carico del richiedente il dovere di vigilare, affinché l'attività venga svolta e/o l'iniziativa venga organizzata con modalità e/o finalità non lesive delle suddette disposizioni normative [...]”.
L'Amministrazione Comunale esprime la propria soddisfazione per il lavoro attento, serio e complesso svolto dagli uffici comunali e dai gruppi consiliari, con il quale i principi espressi nell'atto di indirizzo politico-amministrativo sono stati “tradotti” nei regolamenti comunali, con un testo ben ponderato, che non vuole limitare la libertà di opinione e di manifestazione. A differenza di altri Comuni, non ci si è limitati ad un orientamento generico ma specifico e dettagliato, introducendo anche la sanzione della decadenza dalla concessione o autorizzazione.
Si tratta di un passo avanti fondamentale per la tutela dei valori democratici, contro ogni forma di discriminazione, sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana ma anche dallo Statuto del Comune di Siena. Siena è stata la prima città in Toscana ed il secondo capoluogo di provincia in Italia ad approvare un atto di questo tipo.
Questo importante atto non è certo risolutivo, bensì una tappa importante di una campagna politica e culturale che non deve essere confinata nelle istituzioni, ma deve vivere nella società, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle università.
L'Amministrazione Comunale informa anche che sta organizzando, insieme all'ANPI, un convegno nazionale sul tema che si terrà a Siena a fine marzo, al quale parteciperanno gli altri comuni italiani che hanno assunto iniziative analoghe, rappresentanti istituzionali, storici e giuristi.
L’atto di indirizzo politico-amministrativo, proposto dal Sindaco, con conseguente approvazione delle modifiche ai regolamenti comunali, nasce dalla mobilitazione sociale e culturale che nell'ultimo anno ha contrastato e affrontato il problema della presenza di organizzazioni neofasciste, portatrici di valori ed idee che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell’ordinamento repubblicano, nonché dei principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana. Tale mobilitazione ha visto un'ampia partecipazione sia a livello locale che nazionale, come accaduto recentemente per i tragici fatti di Macerata, cui deve seguire una presa di coscienza collettiva per contrastare i crescenti rischi di prepotenza fisica e culturale.
Fonte: Comune di Siena - Ufficio Stampa