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Made in Italy Tour, Castaldo (M5s): "Combattere concorrenza sleale"

Difendere il Made in Italy per valorizzare le nostre eccellenze, che in quest’Europa vengono purtroppo messe a rischio”, così Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare M5S e vicepresidente del Parlamento Europeo, nel corso della tappa fiorentina del suo "MADE IN ITALY" tour toscano.

“Con il Movimento 5 Stelle al Governo, l’Italia smetterebbe di piegarsi a logiche e interessi che non sono i propri - ha continuato il vicepresidente del Parlamento Europeo - come accade invece oggi per l’incapacità di capire la portata e i rischi della normativa prodotta in sede europea, a partire dall’etichettatura. Una normativa europea che ormai rappresenta l’80% delle norme applicate poi negli Stati membri UE".

"All’attuale sistema di vincitori e vinti, vogliamo opporre il rispetto delle regole per tutti i paesi membri, ma tale obiettivo si ottiene solo se il Governo porta avanti questa linea nel Consiglio dell’UE con la determinazione necessaria" ha aggiunto Castaldo precisando: "A livello europeo le norme che per alcuni si applicano, per altri si interpretano. Un esempio è l’obbligo del 3% nel rapporto deficit/PIL: Francia e Spagna lo sforano, se lo facesse l’Italia verrebbe molto probabilmente applicata la procedura di infrazione". Castaldo ha sottolineato come: "Sforando il tetto del 3% per fare investimenti strutturali ad ampio moltiplicatore, come coprire tutto il territorio nazionale con la banda ultra larga e digitalizzare la pubblica amministrazione, in pochi anni si avrebbero risultati tali da liberare risorse e utilizzarle per rilanciare l’economia e cominciare a ridurre progressivamente il debito”.

“Seguendo per lavoro le start up che vogliono operare essenzialmente nel settore digitale - ha spiegato la candidata M5S alla Camera Sabrina Montaguti - uno dei problemi che alimenta questo disequilibrio in Europa è la questione dell’imposizione fiscale, che in paesi come Gran Bretagna e Olanda è minore, e quindi allettante per imprese e start up anche italiane. Per abbattere questa concorrenza sleale, è necessario uniformare l’imposizione fiscale in tutta Europa, per evitare giochi sullo spostamento delle sedi fiscali e recuperare risorse importanti per l’economia”.

“C’è bisogno di un cambiamento forte anche sul modo di porci in Europa – è intervenuto il candidato M5S al Senato Nicola Cecchi. L’Italia non fa sistema, ci vuole un’agenda di priorità europee da perseguire con tutti i mezzi necessari da parte del Governo, riuscendo ad aggregare tutti gli elementi utili. Nella mia esperienza come presidente dell’associazione “Toscani nel Mondo” della Regione Toscana, ho conosciuto e collaborato con associazioni figlie della nostra migrazione, che vorrebbero dare il proprio contributo per la valorizzazione dell’italianità, del made in, per lo sviluppo delle nostre aziende e della loro internazionalizzazione. Ma la classe politica fino ad ora le ha considerate solo in campagna elettorale. Un patrimonio che invece andrebbe coltivato, seguito, tutelato e incluso nel nostro fare sistema in Europa, e non solo”.

Fonte: M5S Toscana Comunicazione

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