Romano (FI): "Consiglio comunale schiacciato a sinistra. Serve una svolta moderata"
Il Consiglio Comunale del 19 febbraio, ha segnato per l’amministrazioni PD-Leu, un definitivo punto di svolta in negativo, sia per le questioni poste all’ordine del giorno sia per quanto concerne le posizioni che nel merito gli amministratori in carica hanno assunto.
Innanzitutto non possono essere esenti da critiche le stesse modalità organizzative del Consiglio. Non è infatti funzionale ad un efficace approfondimento delle questioni, prevedere per lo stesso Consiglio ben 14 punti oltre ad una mozione ed una interrogazione. Punti che tra l’altro prevedevano la discussione e la votazione su “Documento Unico di programmazione 2018/2010”, “Piano delle Valorizzazioni ed alienazioni immobiliari”, “Programma Triennale delle Opere Pubbliche”, “Tributi Comunali- addizionale Comunale irpef”, “Bilancio Preventivo”. La circostanza che il Consiglio Comunale sia terminato nel cuore della notte diventa pertanto la logica conseguenza di tale evidente incapacità organizzativa, a meno che questi inevitabili esiti non siano frutto di uno studiato proposito intenzionale.
Queste censure risultano poi maggiormente fondate e giustificate alla luce della circostanza che l’ultimo punto all’ordine del giorno prevedeva la questione della “Revoca del conferimento della cittadinanza onoraria all’Onorevole Benito Mussolini” e la successiva mozione, presentata dalla stessa maggioranza, riguardava l’ “Integrazione allo Statuto e al Regolamento per la concessione in uso temporaneo di locali e spazi pubblici” prevedendo a tal fine la c.d. “Dichiarazione di antifascismo” come presupposto obbligatorio. Su tali due ultime questioni era appuntato l’interesse della maggioranza ad ottenerne l’approvazione, avendone accompagnato la loro presentazione con un’enfasi ed una retorica degna di maggior causa, sia nelle dichiarazioni sulla stampa che nelle sedi Istituzionali, che nelle scorribande improvvisate sui social.
Come spiegato nel corso del Consiglio, aver attualizzato una questione sepolta dalla Storia quale quella del conferimento della cittadinanza onoraria al duce del fascismo, ritenendo doveroso disporne la revoca, è da un lato un chiaro indizio di confusione giuridica e dall’altro rileva il modo approssimativo e privo di cultura di governo di chi oggi amministra a Certaldo la cosa pubblica. La caduta del Regime reca seco il venir meno di qualunque delibera a suo tempo adottata. Ma siccome l’Amministrazione in carica vuole dare un “messaggio”, se ne dispone solennemente la revoca, creando pertanto un clima a metà tra il surreale e visionario. Eppure è stato tutto vero. Il gruppo di Forza Italia non ha potuto che prendere le distanze da tale indefinibile situazione, partecipando alla discussione per rispetto istituzionale, ma uscendo dall’aula al momento della votazione, non potendo evidentemente partecipare a qualcosa di inverosimile.
Ancora più grave è l’approvazione della modifica regolamentare che prevede l’obbligatorietà della “dichiarazione antifascista” come presupposto della concessione di spazi pubblici. Questione insostenibile da un punto di vista giuridico. Anche volendo considerare il fascismo come quintessenza esclusiva del male, non è possibile fare un processo alle intenzioni. Si giudicano i comportamenti non la psiche individuale. Qui il voto contrario di Forza Italia è stato chiaro e netto, poiché è certamente dubbio che questa approvazione possa uscire indenne dai futuri ricorsi cui sarà inevitabilmente sottoposta.
Quello che alla fine emerge è un dato politico sconfortante. Una maggioranza di governo cittadino schiacciata a sinistra, portatrice di intendimenti e valutazioni settarie e datate, che ha fatto propri gli intendimenti della componente neonata in Consiglio Art 1-Leu. Tale ultima formazione, infatti, non ha fatto mistero di esprimere soddisfazione per l’andamento dei lavori e per le decisioni assunte dalla maggioranza PD. E non potrebbe essere diversamente.
Il gruppo dei moderati in Consiglio si è pertanto dovuto sobbarcare l’onere di assumere un contegno responsabile, di partecipare ai lavori con educazione e rispetto e soprattutto di operare nel tentativo di difendere la Costituzione da interpretazioni settarie ed interessate come quelle della maggioranza.
Ma visto lo stato della sinistra cittadina di governo, occorre che si apra una franca discussione su come regalare a Certaldo una svolta moderata, la cui esigenza è sempre più avvertita.
Giuseppe Romano
Consigliere Comunale Forza Italia