Scuola, Toccafondi: “Cambiato passo, più investimenti e risorse"
“Noi sulla scuola abbiamo creduto e investito non a parole ma con i fatti, con soldi veri, risorse e idee nuove. Non possiamo e soprattutto non dobbiamo tornare indietro”. Così Gabriele Toccafondi, sottosegretario alla pubblica istruzione e candidato del centrosinistra nel collegio della Camera di Firenze, si è rivolto ad oltre un centinaio fra dirigenti scolastici e professori riuniti questo pomeriggio al suo comitato elettorale a Firenze.
Per Toccafondi il vero rischio è quello di tornare al passato, quando sulla scuola si esercitavano esponenti della finanza fantasiosa col risultato che alla fine dei conti, nelle manovre per l'istruzione, erano previsti solo tagli e sacrifici. “Ad esempio se per anni il problema dei migliaia di insegnanti precari è stato rinviato, - esemplifica Toccafondi - s'è c'è stato chi ha fatto finta di non vedere e s'è girato dall'altra parte, non era colpa del destino cinico e baro, ma di una precisa volontà politica. Di un disegno. Infatti fra 2008 e 2013 l'Ocse certifica che all'istruzione italiana siano stati tagliati ben il 14% delle risorse. Noi quel disegno l'abbiamo stracciato e abbiamo cambiato totalmente rotta”.
Quanto alla furia abolizionista che sta ubriacando alcuni partiti, il sottosegretario si dice molto preoccupato. “Io i programmi degli altri me li sono letti e studiati, se togliete le paillette, vedrete che dietro c'è solo la voglia di smontare le nostre riforme, di tornare di nuovo a far mancare ossigeno e progetti alla nostra scuola per i nostri figli”.
“Per questo – ammonisce il sottosegretario – serve chiarezza e persone che, su questa chiarezza, hanno deciso di giocarsi tutto. Perché dobbiamo far capire a tutti, anche ad alcuni dei miei alleati, che la scuola serve a formare ragazzi e non è un luogo di lavoro pubblico. Insegnanti si diventa per vocazione non per necessità. Qualità e merito devono essere i criteri di selezione di chi va a insegnare ai nostri figli. Questi principi li possiamo chiedere perché noi, a differenza di altri, sugli insegnanti, abbiamo investito e molto: 180 mila assunzioni stabili, nuovo contratto di lavoro atteso da 10 anni, soldi per la formazione continua con la card per docente”.
Quanto al ruolo del dirigente scolastico Toccafondi parla di “perno educativo” di ogni scuola. “Chi fa il dirigente deve dirigere quindi deve avere onori ma anche oneri – spiega Toccafondi - . Del resto quando una scuola funziona è perché funziona il preside. Per cui ai dirigenti vanno date responsabilità ma anche autonomia come abbiamo fatto con la riforma, anche se poi qualche passo indietro c'è stato. Adesso c'è da continuare su questa strada cominciando a superare il problema delle reggenze e infatti ci sarà un concorso per 2.500 nuovi dirigenti scolastici”.
Toccafondi rivendica anche il lavoro fatto per la messa in sicurezza e l'adeguamento degli edifici scolastici, “9 miliardi e mezzo di investimenti, dopo che per 40 anni nessuno aveva mosso un dito per le aule dei nostri figli”, e per il nuovo rapporto fra scuola e territorio. “L'alternanza scuola-lavoro – dice – è un fatto positivo in se', perché i nostri ragazzi devono possedere non solo nozioni, ma anche conoscenze e competenze di quel mondo che sta là fuori dalle aule”. In quest'ottica Toccafondi fa notare come stia dando ottimi risultati l'istruzione tecnica superiore “pensate che degli iscritti agli Its oltre l'80% trova un lavoro legato alle proprie competenze una volta uscito da scuola. E quest'anno poi partiranno anche le lauree professionalizzanti. E' così che si aiutano i nostri giovani e anche il sistema produttivo che sta attorno alla scuola” spiega.
Quello che ora serve davvero, per Toccafondi, è un nuovo patto fra scuola, ragazzi, famiglie e territorio che formi il futuro del nostro Paese con un'istruzione sempre più connessa alla realtà e che sappia insegnare anche valori per battere le dipendenze (“ben il 40% dei giovani ammette di aver fatto uso di sostanze psicotrope” sottolinea il sottosegretario), le discriminazioni e il bullismo. “C'è una nuova alleanza educativa da costruire assieme – è il ragionamento di Toccafondi – all'interno di un sistema educativo universale e nazionale che non discrimini più le varie scuole comprese quelle paritarie. Noi siamo stati il governo che più ha aiutato le scuole paritarie aumentando le risorse e le detrazioni fiscali alle famiglie, ora c'è da fare il passo ulteriore superando gli ostacoli ideologici che impediscono di vedere anche l'istruzione delle paritarie come un pezzo che deve avere pari dignità con gli altri pezzi che compongono il puzzle più grande dell'istruzione”.
“Quello che infatti non dobbiamo mai dimenticare- conclude Toccafondi – è che la scuola è fatta per i nostri ragazzi. Loro non sono dei bamboccioni, sono il nostro futuro ecco perché da noi adulti si aspettano molto e non possiamo deluderli”.
Fonte: Ufficio stampa