La storia del calcio si ferma anche a Pisa e Firenze: 200 cimeli in viaggio per l'Italia
Dal pallone originale della prima partita internazionale mai giocata, quella tra Scozia e Inghilterra del 1872, alle maglie uniche dei campioni che hanno fatto la storia del calcio internazionale e italiano, da El Charro a Pelé, da Müller a Tardelli o Buffon, passando per la collezione unica dei palloni e degli scarpini dei Mondiali di calcio dal 1930 ad oggi: AICS - Associazione Italiana Cultura Sport - porta in giro per l’Italia il Museo del Calcio Internazionale in un’esposizione itinerante che toccherà 15 città, da Nord a Sud del Paese, andando così a creare il museo “diffuso” più grande d’Italia. La mostra itinerante “In viaggio con la storia del Calcio” - presentata stamane alla Camera dei Deputati - debutterà il 23 febbraio a Perugia, e in ogni tappa sarà aperta al pubblico gratuitamente.
La prestigiosa raccolta, mai riunita prima e composta da ben 200 cimeli unici, è frutto dell’estro e della passione dei tre collezionisti Aldo Rossi Merighi, Luigi Carvelli e Renato Mariotti, riuniti sotto l’egida del Museo del Calcio Internazionale, e viaggerà lungo tutto il Paese fino a primavera del 2019 grazie alla rete che sul territorio vanta AICS, tra i primi enti di promozione sportiva presente in tutt’Italia con 140 comitati tra provinciali e regionali.
Proprio grazie ai volontari dei vari comitati aderenti, sarà possibile far viaggiare l’esposizione attraverso tutto il Paese, in tappe da due settimane l’una. Si comincia dunque a Perugia il 23 febbraio e la mostra rimarrà allestita al Centro Servizi “Galeazzo Alessi” fino al 9 marzo: seguirà quindi la tappa di Forlì che inaugurerà il 13 marzo nei locali museali dell’ex Gil per rimanere fruibile al pubblico fino al 31 marzo. Seguiranno poi le tappe di: Rieti, Foggia, Padova, Cremona, Bergamo, Pisa, Firenze, Trapani, Napoli-Salerno, Vicenza, Mantova, Potenza, Ancona.
«Promuovere lo sport oggi è più che mai promuovere l’educazione, il rispetto per sé e per gli altri, i valori della condivisione e della coesione sociale. E’, in due parole, fare cultura – commenta il presidente di Aics, Bruno Molea -. Se per fare cultura è necessario diffondere il sapere anche attraverso buone pratiche di socialità, fa al caso nostro il Museo del calcio internazionale: una gloriosa raccolta dei cimeli del calcio attraverso i quali poter raccontare la storia dello sport più amato e più seguito al mondo. Aics ha deciso di portarlo gratuitamente in giro per l’Italia per mettere a disposizione di tutti, specie i giovani, questo patrimonio unico, ben sapendo come il calcio ancora oggi sia in grado di unire generazioni e nazionalità diverse».
Per questo, ogni tappa conterà su una serie di eventi a corollario, dai laboratori didattici per bambini ai momenti pubblici dedicati allo sport come strumento di politiche sociali e che vedranno come testimonial campioni di oggi e del passato. Non mancheranno i momenti benefici, e campagne di sensibilizzazione che, legate alle varie tappe espositive, avranno il pregio di creare una rete solidale diffusa.
«Negli anni come segretario generale del Coni - ha rimarcato Roberto Fabbricini, anche neo commissario Figc, intervenuto alla conferenza stampa alla Camera dei Deputati - ho imparato a riconoscere il grande valore degli enti di promozione sportiva, nel loro impegno a dare cultura, ai giovani e ai meno giovani: è un mondo che non si ferma solo ad un’attività del momento ma cerca nel passato, nel presente, proiettandosi nel futuro, di essere utile al Paese creando cittadini migliori. AICS ne è fiero portabandiera».
«Quello che proponiamo è un doppio viaggio: il viaggio attraverso l’Italia e quello attraverso la Storia scandita dai venti Mondiali di calcio e dalle vite dei campioni che, dal Dopoguerra ad oggi, hanno lasciato segni indelebili e cambiato destini politici e sociali di intere Nazioni anche grazie al pallone - spiegano i collezionisti Renato Mariotti e Luigi Carvelli -. Sarà una bella sfida perché l’intento non sarà solo quello di ripercorrere l’evoluzione del calcio negli anni, semmai quello di proporre alle nuove generazioni e alle nuove leve calcistiche, un recupero della più vera prospettiva del “gioco del calcio” intesa come coraggio, esempio, lealtà». L’hashtag per seguire sui Social l'intero tour della mostra è #ilcalciopertutti.
Fonte: Aics