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Cannabis terapeutica: l'incontro a Livorno con Gelli, Romano e Della Vedova

La novità della cura, il bisogno di tanti, le risposte della politica

La cannabis terapeutica è al centro dell’incontro in programma domani, sabato 17 febbraio, a bordo del Ca’ Moro a Livorno. A discuterne saranno Benedetto Della Vedova, coordinatore dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis, il responsabile Sanità del Pd Federico Gelli, Il candidato Pd alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Livorno Andrea Romano e Daniele Tornar, medico,  presidente della cooperativa sociale Il Parco del Mulino e vice della sezione livornese dell'Associazione Italiana Persone Down.

 “Qui si parla di salute - ricorda Romano -, di dare un’opportunità a tante persone che soffrono e che con l’aiuto della cannabis terapeutica hanno avuto, o possono avere, un netto miglioramento nella qualità della vita. Non ci nascondiamo dietro l’apparente difficoltà di affrontare un tema che molti giudicano controverso; per noi si tratta di discutere di salute e delle difficoltà che ci sono oggi nell’accedere ad una terapia anche a causa di una produzione insufficiente”. “Su questo tema – spiega Gelli - in continuità con il percorso già intrapreso dal Ministero della salute e dal Ministero della Difesa per assicurare la produzione e trasformazione di cannabis ad uso medico, si è previsto un apposito finanziamento (a carico del bilancio del Ministero della Salute) di 2,3 milioni di euro per lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Un fondo che sarà utilizzato per realizzare nuove serre ed incrementare la produzione della cannabis ad uso terapeutico andando incontro all’aumento della domanda dei pazienti. Anche altri soggetti, oltre allo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze, potranno essere autorizzati a produrre cannabis a fini terapeutici sotto il controllo di Aifa e secondo i criteri GMP (norme di buona fabbricazione). Voglio poi ricordare che le prescrizioni a base di cannabis prescritte dal medico per la terapia del dolore saranno a carico del Servizio sanitario nazionale nei limiti del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato. Possiamo affermare senza alcun dubbio che in merito a questo trattamento nessun Governo aveva raggiunto gli stessi obiettivi.”

Fonte: Ufficio Stampa

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