Fatture false con società delle Baleari, denunciate tre persone
E’ stata denominata “Black Marble” l’operazione conclusa dalle Fiamme Gialle di Viareggio, nell’ambito della quale è stata scoperta una maxi evasione fiscale perpetrata da un gruppo di imprese operanti nel settore dell’estrazione e della lavorazione del marmo bianco. La guardia di finanza di Viareggio ha avviato fin da settembre 2016 l'attività ispettiva che ha portato in un anno e mezzo ben 4 verifiche fiscali e 5 controlli nei confronti delle società riconducibili alla stessa famiglia.
Disarticolato un complesso sistema di frode fiscale basato su un giro di fatture false, emesse ed utilizzate dalle società del gruppo, per giustificare solo la compravendita di ingenti quantitativi di marmo sia sul territorio nazionale che in Spagna. Per queste ultime operazioni, le aziende della Versilia si avvalevano di una società esterovestita di diritto iberico, avente solo formalmente sede alle Isole Baleari, ma di fatto operante in Italia e riconducibile agli stessi imprenditori.
Accertata la frode milionaria, i legali rappresentanti delle società versiliesi sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per i reati di emissione ed utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, mentre al legale rappresentante della società spagnola è stata contestata anche l’omessa presentazione delle previste dichiarazioni annuali. La Procura lucchese, sposando appieno le ipotesi investigative delle Fiamme Gialle viareggine, ha avanzato una richiesta di sequestro preventivo dei beni per un ammontare complessivo all’equivalente alle imposte evase. Al riguardo, il Tribunale di Lucca, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, nei giorni scorsi ha emesso un decreto di sequestro preventivo per quasi 760.000 euro.
Complessivamente, l’operazione ha permesso di constatare ai fini dell’imposizione diretta, basi imponibili sottratte a tassazione, per oltre 7 milioni di euro, fatture false per più di 4 milioni e mezzo e quasi 1 milione e 400 mila euro di IVA; nonché di sottoporre a sequestro i due immobili di lusso ubicati nell’esclusiva località di Forte dei Marmi.