Donato all’Università il fondo librario 'Morettini-Scaramuzzi'
E’ stata formalizzata oggi, nel corso di una breve cerimonia, la donazione all’Università di Firenze del fondo librario “A. Morettini – F. Scaramuzzi” da parte del professore emerito, già rettore dell’Ateneo, Franco Scaramuzzi.
I circa 750 volumi e miscellanee rilegate in appositi contenitori, collocati nella biblioteca del Dipartimento di Scienze delle Produzioni agroalimentari e dell’ambiente, al polo scientifico di Sesto fiorentino, costituiscono una raccolta di grande interesse per lo sviluppo degli studi nel campo dell’ortoflorofrutticoltura e sono anche documento di una scuola che si è sviluppata su questi temi presso l’Università di Firenze.
Metà dei volumi del fondo erano, infatti, di proprietà di Alessandro Morettini, ordinario di Coltivazioni arboree fino al 1957, che è stato maestro di Scaramuzzi, chiamato successivamente a ricoprire la stessa cattedra. E a Scaramuzzi per volontà testamentaria olografica, Morettini ha lasciato in eredità il proprio patrimonio librario, ora riunito nel fondo donato all’Ateneo e intestato ai due docenti.
Alla cerimonia hanno preso parte il rettore Luigi Dei, il direttore del Dipartimento di Scienze delle Produzioni agroalimentari e dell’ambiente (DISPAA) Simone Orlandini e il presidente della Scuola di Agraria Francesco Ferrini.
“Questa donazione è la significativa testimonianza – ha sottolineato il rettore Luigi Dei -, nella concretezza dei libri, del magistero del professor Scaramuzzi e conferma ancora una volta il suo affettuoso attaccamento al nostro Ateneo”.
“L’insegnamento di Morettini è stato profondo ed altrettanto il legame umano – ha detto Scaramuzzi -. Mi ha consegnato la sua biblioteca perché contava sulla mia cura nei confronti di uno strumento di lavoro al quale sapeva che ero particolarmente affezionato e che mi ha arricchito di sapere nella professione universitaria e nel dialogo con gli studenti e con i giovani ricercatori. Ritengo che proprio questi debbano continuare ad essere i maggiori utilizzatori del fondo librario”.
Fonte: Università degli Studi di Firenze