Sicurezza, PaP contro Minniti-Nardella: "La loro è repressione"
"Potere al Popolo denuncia il clima di paura che viene usato come un’arma di acquisizione di consenso in questa campagna elettorale, e la rincorsa del Pd di Renzi, Minniti e Nardella verso una destra securitaria e fascista.
La sicurezza di cui ciarlano Minniti e Nardella è un diversivo perché i cittadini non pensino, in tempo di elezioni, alla crisi economica che non finisce, al lavoro che manca o che fa schifo, ad un futuro sempre più nero. Il duo Minniti Nardella cerca consenso deviando il rancore sociale lontano dalle loro politiche che sono le vere responsabili di questo presente distopico. E nello stesso tempo incarnano un concetto di sicurezza repressivo.
Minniti viene a firmare un patto per la sicurezza a Firenze, città dove lo stesso Nardella da un lato invoca più militari e telecamere, specialmente nel centro storico per 'rassicurare' commercianti e albergatori, e dall'altro ammette che “la situazione della sicurezza pubblica nel nostro territorio dal punto di vista dei numeri è buona”. Le misure del Patto saranno una ulteriore limitazione di spazi di agibilità per chi tenta di fare una costruttiva opposizione sociale, un’ulteriore persecuzione di chi sprofonda – grazie alle politiche attuate dai governi che si sono succeduti, buon ultimo di quello di cui Minniti è ministro– nel mondo della povertà e della emarginazione.
Minniti, il ministro del Daspo urbano, del sindaco-sceriffo, lo stesso dei respingimenti in mare, e degli accordi che hanno portato ai lager in Libia, del tentativo di divieto della manifestazione antifascista di Macerata, incarna per noi la vera insicurezza.
Potere al Popolo ricorda che la vera sicurezza la si ottiene con un lavoro sicuro, un alloggio dignitoso, con la lotta alle disuguaglianze sociali e la solidarietà tra gli abitanti di una città che non sia la vetrina del lusso e dello shopping ma rete di legami sociali, e non con telecamere e vigilantes."
Potere al Popolo