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Precariato nella scuola, Potere al Popolo alla manifestazione di piazza San Lorenzo

"Domenica saremo in piazza San Lorenzo, dalle 16.30 in poi, insieme  agli insegnanti e le insegnanti diplomati/e magistrali protesteranno contro la decisione del Consiglio di Stato e l'incapacità del Governo di garantire un lavoro vero ai precari della scuola. 
 
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che nega il diritto di più di 50.000 lavoratrici e lavoratori, con diploma magistrale abilitante, ad essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (Gae) della primaria e dell'infanzia, e quindi ad essere assunti a tempo indeterminato.
Ancora una volta si rafforza il sistema di sfruttamento degli insegnanti, visto che la maggioranza di loro da anni contribuisce, con il proprio lavoro, al buon funzionamento della scuola pubblica; si compie, inoltre, un atto illegittimo di annullamento dei diritti acquisiti e riconosciuti, e si allarga quello stesso precariato che i governi Pd hanno voluto far credere di eliminare con la "Buona Scuola".

La mancata stabilizzazione non garantisce inoltre la continuità didattica, elemento fondamentale per il percorso scolastico dei bambini (e anche per le loro famiglie) che ogni anno invece dovranno cambiare insegnanti e riadattarsi così ad un nuovo metodo didattico. Difronte a questa ingiustizia il Governo non può girarsi dall'altra parte e deve intervenire per sanare la situazione e restituire diritti e dignità a queste lavoratrici e lavoratori.

In questi ultimi anni sono tanti gli avvocati, le associazioni o i sindacati piccoli e grandi che hanno spinto i precari della scuola a presentare, a volte dietro cospicuo pagamento, ricorsi su ricorsi per risolvere situazioni personali, senza guardare al quadro generale della condizione precaria e riportando a mera questione individuale e giuridica ciò che dovrebbe essere affrontato e combattuto anche in forma collettiva, sindacale e politica.

Ciò ha alimentato una "guerra tra generazioni di precari" a colpi di cavilli giuridici e un'attitudine al "mors tua vita mea" tra i lavoratori che hanno contribuito ad allontanare la possibilità di mettere in piedi delle più concrete e lungimiranti lotte organizzate e collettive.

Adesso, in risposta a questo ennesimo abominio giuridico, parte di quelle stesse associazioni, sfruttando la situazione, ripropongono ai lavoratori l'ennesimo ricorso a pagamento, cioè una cura che in certi casi si è rivelata peggiore del male. Ma nessun ricorso da solo potrà avere efficacia se non sarà sostenuto da una larga e decisa mobilitazione che unisca gli insegnanti di ruolo e non di ruolo e sappia parlare a quel mondo del lavoro che è fuori dalla scuola.Come Potere al Popolo - Firenze appoggiamo la mobilitazione delle maestre e dei maestri in lotta,  lo abbiamo fatto già in diverse occasioni e lo faremo anche oggi. 

Di fronte a un Governo che continua a ripetere come un mantra che il precariato è stato sconfitto, mai come ora è importante sostenere la lotta di questi precari." 

Potere al Popolo

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