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Sciopero nella fame nelle carceri, Gesualdi (LeU): "Dignità tema centrale"

“La persona e i suoi diritti sono al centro del mio impegno sociale e politico, a 360 gradi. Sono rimasti pochi giorni per portare a compimento la riforma dell’Ordinamento penitenziario, necessaria a dare piena attuazione all’articolo 27 della Costituzione e riportare il pieno rispetto dei diritti umani nelle carceri italiane.

E’ del tutto inutile parlare di sicurezza se non si affronta uno dei problemi alla radice: così come sono, sovraffollate, fatiscenti in cui spesso non e possibile beneficiare neanche del diritto alla salute, le carceri italiane falliscono anche nello scopo rieducativo della pena. E finiscono per essere solo luoghi d’abbandono, dove il crimine si rafforza invece di essere contrastato. I dati parlano chiaro: il tasso di recidiva si abbassa di oltre tre volte tra chi accede alle misure alternative d’integrazione sociale, al lavoro, allo studio, al volontariato mentre è altissima tra i tanti condannati all’abbandono in celle spesso prive dei più elementari requisiti igienici e di dignità.

Aderisco, quindi, con un giorno di digiuno simbolico, nella giornata di mercoledì 7 febbraio, alla iniziativa lanciata dal Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito – un partito non elettorale - insieme a più di seimila detenuti in lotta nonviolenta e resistenza pacifica per chiedere la definitiva approvazione dei decreti attuativi della riforma entro questa legislatura.

Il mio appello, in nome della dignità umana da tutelare sempre e ovunque, va quindi al Governo, affinché dia pieno compimento alla delega ricevuta dal Parlamento già a luglio del 2017”.

Sandra Gesualdi, Liberi e Uguali

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