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Aggiornato il piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza della Metrocittà

Il Piano, la cui adozione al 31 gennaio di ogni anno è prevista dalla Legge n. 190 del 6.11.2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, è stato illustrato al Consiglio dal Sindaco metropolitano, che ha rilevato come l'aggiornamento dia atto delle innovazioni e semplificazioni delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza e delle Linee guida che l'Autorità nazionale anticorruzione ha approvato o ha posto in consultazione e del Piano nazionale anticorruzione.

L'aggiornamento è stato attuato con il coinvolgimento di tutte le strutture dell'ente, puntando a perfezionare l'impostazione tendente agli obiettivi di ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione, finora non verificatisi nella Città Metropolitana (mentre al contrario si è verificato un importante episodio di denuncia di tentata corruzione, oggetto di ampia risonanza), di aumentare la capacità di scoprire i casi di corruzione e di creare un contesto sfavorevole alla sua penetrazione.

Best practice del Piano la partecipazione attiva delle strutture dell'amministrazione attraverso strumenti istituzionalizzati ed operativi (referenti a gruppi di lavoro), la specificità rispetto ai procedimenti dell'ente, gli strumenti informatici e le sinergie adottati per dare corso con efficacia e semplificazione al monitoraggio delle attività e stimolare la percezione delle misure di prevenzione.

Intervenendo nel dibattito aperto sull’illustrazione del Sindaco metropolitano il consigliere di Territori Beni Comuni, dopo aver apprezzato il lavoro degli uffici e risultati conseguiti dall’ente, ha proposto che la Città Metropolitana proceda ad aggiornare il suo regolamento dei contratti e ad attivare il Consiglio per la sua revisione.

Il Consiglio ha anche approvato le linee di indirizzo del Piano territoriale metropolitano, documento la cui elaborazione è portata avanti dal consigliere delegato alla Pianificazione territoriale, che ha come obiettivo l’integrazione delle politiche urbanistiche dei Comuni della Città Metropolitana di Firenze, anche in rapporto al Piano territoriale regionale.
Il Ptm, innanzitutto, adegua il "vecchio" Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) sia al Pinao di indirizzo territoriale (Pit) che alle competenze della Metrocittà, quindi prende atto delle convenzioni stipulate tra il Comune di Scandicci e l'Istituto nazionale di Urbanistica (Inu), con la quale è stato istituito un Urban center metropolitano con sede in Scandicci: si punta a creare da una parte un laboratorio di scambi culturali e sociali sui possibili sviluppi delle politiche di gestione del territorio e, dall'altra, un luogo pubblico di approfondimento e confronto rispetto alla città metropolitana e di raccolta di riflessioni e contributi in tema di governo del territorio fiorentino.
Il Ptm recepisce nelle linee di indirizzo anche l'Accordo di ricerca tra la Città Metropolitana e il Dipartimento di Architettuta dell'Università di Firenze "Verso il piano territoriale della Città Metropolitana di Firenze contributo alla costruzione di un'agenda di governo".
Con l'approvazione delle linee di indirizzo del Ptm il Consiglio dice pertanto sì anche a due protocolli d'intesa tra Città Metropolitana, Comune di Scandicci e Istituto nazionale di urbanistica per le attività di accompagnamento, discussione e confronto attraverso l'Urban center metropolitano; e tra Metrocittà, Unione dei Comuni del Mugello e Dipartimento di Architettura dell'ateneo fiorentino (Dida) per l'individuazione, nell'ambito del processo di formazione del costruendo Piano intercomunale del Mugello, dei suoi elementi costituenti e fondativi con le relative impostazioni di metodo quale caso di studio su cui calibrare la pianificazione territoriale metropolitana.

Fonte: Città Metropolitana di Firenze

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