Testamento biologico, a che punto in Toscana? Interrogazione di Sostegni (Pd)
Attuazione della legge nazionale sul fine vita: a che punto siamo in Toscana?
Enrico Sostegni, consigliere regionale del Pd e componente della commissione sanità, ha presentato nei giorni scorsi un’apposita interrogazione alla giunta toscana “per sapere quali siano le tempistiche necessarie a dare rapida attuazione alle disposizioni di cui all’articolo 4, comma 7 della legge 219/2017 (“Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”) in relazione alla facoltà delle Regioni, che già adottano modalità telematiche di gestione della cartella clinica, il fascicolo sanitario elettronico o altre modalità informatiche di gestione dei dati, di regolamentare con proprio atto le norme circa la raccolta dei dati e il loro inserimento in una banca dati regionale”.
«La recente legge sul “testamento biologico” – spiega Sostegni – prevede un ruolo importante per le Regioni. La normativa tende a rendere uniforme su tutto il territorio nazionale il diritto dei cittadini per quanto riguarda la scelta dei trattamenti relativi al fine vita, dando però facoltà alle Regioni di regolamentare con proprio atto le modalità di raccolta di copie della DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Queste dichiarazioni devono avvenire con la forma dell’atto pubblico o per scrittura privata autenticata e consegnata presso l’ufficio dello stato civile del Comune di residenza del disponente e di seguito annotate in apposito registro comunale, ove presente, oppure presso le strutture sanitarie, nel caso in cui la Regione sia intervenuta con proprio atto normativo. Gli ultimi dati disponibili, riportati dal sito dell’associazione “Luca Coscioni”, i Comuni che ad oggi hanno istituito il registro relativo al testamento biologico sono 187 in tutta Italia e la Toscana è la seconda Regione con 30 uffici di stato civile abilitati alla raccolta ed al deposito dei dati. E’ noto che la legge – continua Sostegni – entrerà in vigore il prossimo 31 gennaio e prevede nel caso ci si rivolga a uno studio notarile l’esenzione da tributi e imposte, ma rimane l’onere della tariffa minima da pagare al notaio. E’ chiaro che questa modalità riguarderebbe quelle persone residenti nei comuni che non predispongono il registro DAT. Credo, quindi, che sia giusto garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità di gratuità del servizio e sarebbe opportuno che tutti i Comuni si attivassero per far sì che presso gli uffici di stato civile fosse possibile sottoscrivere e depositare la propria dichiarazione, come sollecitato anche dallo stesso Consiglio regionale con una mozione approvata nel novembre scorso. Come credo sia utile che la Regione si attivi tempestivamente al fine di regolamentare la raccolta di copia delle DAT e del loro inserimento in una banca dati regionale presso le strutture sanitarie di competenza. Spero – conclude Sostegni – che la risposta alla mia interrogazione possa andare nella direzione auspicata, vista anche la sensibilità sul tema dell’assessore Saccardi e del presidente Rossi».
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Gruppo Partito Democratico