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Giornata della memoria, le parole di Aldo Carpi nel suo "Diario di Gusen"

Nella Giornata della Memoria l’Unione comunale celebra e rievoca la storia di Aldo Carpi, padre di Pinin. Pittore e scultore, Aldo fu arrestato nel 1944 perché “colpevole” di aver difeso una sua alunna israelita maltrattata dagli altri docenti e dai compagni. Fu deportato prima a Mauthausen e poi a Gusen, dove scrisse su alcuni foglietti che conservava nelle tasche del pigiama, sotto forma di lettere rivolte alla moglie, uno sconvolgente diario che verrà poi pubblicato con il titolo di “Il Diario di Gusen”.

In un momento in cui la questione della razza è ancora al centro del dibattito pubblico e nell'ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, le Amministrazioni di Barberino Val d'Elsa e Tavarnelle Val di Pesa rinnovano l'impegno per la difesa dei principi e dei valori antifascisti alla base della Costituzione con le sue parole, tratte dal "Il Diario di Gusen".

"Certo guardando questo conglomerato di razza umana - scrive Aldo Carpi - si potrebbe dare un giudizio un po' disperante su di essa. Tuttavia ogni possibilità d'azione qui è tolta: tutti questi uomini sono stati strappati dal loro ambiente e costretti a un lavoro che è lontano dalle loro capacità. Talora si penserebbe di dover incontrare un maggior numero di menti elette e non solo dei ventri vuoti da riempire. Ma il ventre vuoto è una cosa terribile e, aggiunto al lavoro faticoso tanto estraneo alla nostra indole, spinge l'uomo, come ogni animale, a cercare cibo, e così pare che l'anima non esista affatto, ma solo la forza fisica e il cibo".

Fonte: Ufficio Stampa

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