Giorno della Memoria: Rossi invita i giovani alla mobilitazione
Un invito agli ottomila giovani presenti al Mandela Forum a mobilitarsi, a lottare e a scendere in piazza, ogni volta che sentano odore di razzismo, per difendere un futuro di democrazia, pace e libertà.
È questo l'appello con cui il presidente della Regione Toscana ha concluso il suo intervento nel corso dell'iniziativa organizzata dalla Regione in occasione del Giorno della memoria degli orrori dell'olocausto e a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali da parte del Fascismo, avvenuta proprio in Toscana, a San Rossore.
Il presidente ha detto che la Regione continuerà ad impegnarsi per far crescere la Toscana democratica e antifascista anche perché, se non riusciremo a radicare questi valori, la bestia immonda del razzismo può riprendere vigore. La bestia immonda, come ha spiegato, é l'idea che esistano una razza superiore e razze inferiori, quell'idea pericolosissima che ha dato origine prima al colonialismo, poi all'olocausto.
Il presidente ha ricordato i 1800 cittadini, metà politici e metà ebrei, che dal binario 16 della stazione di S. Maria Novella furono inviati nei campi di concentramento, dai quali in pochi riuscirono a tornare, e il duplice barbaro omicidio dei senegalesi Samb e Diop, commesso nel 2011 in piazza Dalmazia a Firenze da un estremista neonazista: i frutti malati dell'ideologia razzista.
Ha poi sottolineato come secondo il rapporto dell'organizzazione non governativa Oxfam, l'1% dell'umanità possiede le stesse ricchezze del restante 99%. È di fronte ad ingiustizie come questa che non è possibile restare indifferenti e si ha perfino il dovere di reagire. Ma a suo giudizio i giovani ne sono capaci e lo fanno. Per questo li ha lodati e ha dato loro appuntamento, il prossimo anno, sul treno della memoria che arriverà ad Auschwitz, assicurando che anche lui ci salirà per accompagnare gli studenti in un viaggio che per loro sarà davvero importante.
Rossi: "Occorre essere intolleranti verso chi è intollerante"
Occorre essere intolleranti verso chi è intollerante. Il presidente della Regione Toscana, nel corso dell'iniziativa al Mandela Forum dedicata al Giorno della Memoria, ha spiegato con il paradosso della tolleranza di Popper ciò che e necessario fare in questo difficile momento in cui in Europa razzismi e fascismi si ripropongono: l'intolleranza nei confronti dell'intolleranza è condizione necessaria per preservare la natura tollerante di una società aperta.
La Regione, come ha detto il suo presidente, investe molto nel mantenere viva la memoria di ciò che è accaduto con il Fascismo e con le leggi razziali. Ed è uno degli investimenti più importanti che fa sui giovani, in collaborazione con le scuole e gli insegnanti.
Ha proseguito affermando che occorre porre al centro della società i diritti umani, contro il prevalere di una visione solo economicistica della vita, quella che tende a mettere da parte l'uomo, mentre invece si deve riconoscere dignità anche a chi è diverso da noi.
Ha quindi invocato un'applicazione rigorosissima della legge, perché non è possibile che domani a Pordenone ci sia chi festeggerà il nazismo inneggiando ad Hitler. E si è augurato che qualche procuratore vi ravvisi un reato e che impedisca lo svolgimento di quella e di altre manifestazioni razziste.