Caso Cermec, dubbi e certezze dopo l’audizione in Commissione Bilancio
Uno degli obiettivi della Commissione Bilancio per questo inizio di 2018 è quello di procedere in tempi brevi, di pari passo con il percorso che dovrà portare entro fine febbraio all’approvazione del bilancio di previsione, all’audizione degli esponenti di tutte le aziende partecipate. Dal primo incontro che si è tenuto con i vertici di Cermec Spa, azienda pubblica di cui il Comune di Carrara è il socio con il 48% del capitale sociale insieme al Comune di Massa (47%) e alla provincia 5%, sono emerse parecchie ombre e pochissime luci.
“Ci è stata rappresentata una situazione di potenziale tensione riconducibile a due diverse situazioni – apre così il comunicato del M5S - che potrebbero mettere in discussione la stessa prosecuzione del piano concordatario o la sua sostenibilità.”
A detta infatti del dottor Emanuele Giorgi, amministratore unico di Cermec, che gode della piena fiducia da parte dell’Amministrazione comunale, qualora la Corte di Cassazione confermasse il giudizio di appello a favore di Unicredit, potrebbe essere necessario riformulare l’intero concordato, mentre il venir meno di circa 25.000 tonnellate annue di conferimenti provenienti dalla vicina Liguria potrebbero costringere la società a rivedere le tariffe praticate ai comuni.
Netta la presa di posizione di Daniele Del Nero, capogruppo consiliare del Movimento e presidente della stessa Commissione Bilancio. “La situazione nella quale veniamo a trovarci è davvero paradossale e merita qualche approfondimento. Anni di cattiva gestione e di scelte scellerate hanno portato alle conseguenze che tutti conosciamo, da una parte ci sono i processi per reati che vanno dalla corruzione alla truffa e all’abuso in atti d’ufficio, dall’altra c’è stato il dissesto di un’azienda pubblica che ha portato a un concordato preventivo con un debito di 21 milioni di euro. La politica non ha davvero onorato nel migliore dei modi la sua funzione di controllo e di indirizzo. E adesso, lasciando per un attimo da parte il ricorso pendente in Cassazione per la vicenda Unicredit, ci troveremo probabilmente a fare i conti con la necessità di coniugare il debito imposto dal piano concordatario e la possibile riduzione dei ricavi originata dalla decisione della Regione di far cessare i conferimenti provenienti dalla Liguria.”
“Insomma – conclude il comunicato – ci auguriamo che la nostra amministrazione non si trovi poi costretta ad una revisione al rialzo delle tariffe di smaltimento rifiuti applicate ai cittadini e che questi, nella malaugurata ipotesi in cui ciò non risultasse possibile, possano avere finalmente chiare le vere e gravissime responsabilità succedutesi negli anni”.
Fonte: Movimento 5 Stelle Carrara