Tirocini, e poi? FabricaComune: "Milioni di euro spesi senza conoscere i risultati"
"I tirocini sono sempre più utilizzati per favorire, si dice, l’avviamento al lavoro dei giovani. Sono lavoro quasi gratuito per l’azienda, che sta diventando, in pratica, l’unica offerta disponibile per i giovani. La loro durata può arrivare a dodici mesi ed addirittura a 24 mesi, in caso di categorie fragili o particolari settori lavorativi.
La retribuzione prevista può andare dai 300 ai 600 euro mensili (ma in certi casi possono essere anche gratuiti). Non è prevista alcuna copertura previdenziale, né indennità per malattia o ferie e l’assicurazione INAIL è coperta dalla ditta ospitante solo in alcuni casi.
La Regione Toscana, attraverso Garanzia Giovani, utilizzando fondi in gran parte di derivazione europea e con la finalità dichiarata di "aumentare l'occupazione dei giovani", mette a disposizione contributi per aziende e professionisti, che intendono offrirsi come sede di tirocini, a patto che la retribuzione del tirocinante sia almeno di 500 euro lordi.
Il contributo Regionale è 300 euro mensili o 500 euro mensili se il tirocinante appartiene a categoria protetta.
Le aziende possono usufruirne più volte ed anche per più persone contemporaneamente fino al limite del 10% degli addetti.
È evidente l’impatto che questa tipologia di lavoro può avere, anche sostituendo lavoro normalmente retribuito ed è ugualmente evidente quanti soldi pubblici vengono impiegati per incentivarli. Allora ci siamo chiesti e lo abbiamo chiesto, come gruppo consiliare FabricaComune per la sinistra, al centro per l’impiego, quanti sono i tirocini per i giovani attivati nell’empolese nel periodo 2014-2017, quante e quali aziende sono state coinvolte, quanti soldi pubblici ha preso ciascuna azienda e quanti giovani sono stati poi assunti a tempo determinato e quanti a tempo indeterminato.
Per capire se si tratta davvero di uno strumento per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani o se invece non si stia traducendo in un modo per far lavorare quasi gratis tanti ragazzi al posto di assumerli in un modo decente. L’unica risposta ottenuta è stata il numero complessivo dei tirocini attivati (3656) ma nessuna risposta agli altri quesiti. Facendo qualche ipotesi, se anche solo metà dei tirocini attivati fossero stati sovvenzionati dalla Regione (e probabilmente sono molti di più) si supererebbero i 3 milioni di euro di soldi pubblici impiegati, che potrebbero anche raddoppiare, considerando che molto spesso il periodo dei sei mesi viene esteso ad un anno, ma nessuno pare curarsi di capire se sono spesi bene.
Che esito hanno avuto i tirocini? Hanno prodotto occupazione stabile? o son diventati un sostituto molto a buon mercato di lavoro normalmente retribuito? E chi ne usufruisce? C’è qualcuno che magari lo fa più di altri in modo furbesco? Ci è stato risposto che il centro per l’impiego non ha le informazioni che abbiamo richiesto – e già ci pare grave- e che i dati son stati chiesti alla regione.
La nostra interrogazione è del 10 novembre 2017, la risposta parziale del 27 dicembre. È passato quasi un altro mese e nessuno risponde. Che anche la regione non sappia rispondere? Ed è possibile che chi impegna quei soldi dei cittadini non si sia fatto le nostre stesse domande? Ci sembra un modo inqualificabile di gestire le risorse e di approcciarsi alle problematiche lavorative. Inqualificabile ma purtroppo non sorprendente se guardiamo al sempre più scarso interesse che la politica dimostra per il lavoro anche a livello locale. Fino al 2013 esisteva un osservatorio sul mercato del lavoro finanziato con i fondi europei e gestito dall’agenzia per lo sviluppo. Non esiste più. L’ultimo rapporto sullo stato dell’occupazione dell’area risale al primo semestre 2013.
Quello che ci preoccupa di più è che non si sia interessati a capire cosa succede sul nostro territorio nel settore del lavoro. Tra tirocini e formazione arrivano diversi milioni ogni anno e nessuno si preoccupa di sapere se e come vengono spesi."
FabricaComune per la Sinistra