Firenze-Bologna: "Nuovo polo ricerca energia? Al centro Enea del Brasimone"
I Sindaci delle due Città Metropolitane scrivono al Premier: "Fare lì il Dtt-Divertor Tokamak Test". Investimento di 500 milioni di euro I Sindaci delle Città metropolitane di Bologna e Firenze hanno scritto al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per sostenere la realizzazione del polo denominato "Dtt-Divertor Tokamak Test" al centro di ricerche Enea del Brasimone sull'Appennino Bolognese, al confine tra Emilia-Romagna e Toscana: "E' un' opportunità unica - scrivono i due Sindaci - per ospitare in Italia un esperimento internazionale, che integra ricerche di fisica e tecnologia, e che si configura come anello di congiunzione scientifico determinante per la progettazione e costruzione del vero impianto per la produzione di energia". L'investimento, di grande impatto, stimato intorno ai 500 milioni di euro, "con importanti contributi e finanziamenti europei", trova la sua ragione "nelle ampie ed importanti ricadute scientifiche, industriali ed occupazionali dell'infrastruttura". "Riteniamo di richiamare l'attenzione del Governo - continuano i due Sindaci - sulle molteplici potenzialità del Centro Ricerche del Brasimone. Tale area, realizzata nel passato per ospitare impianti di ricerca sul nucleare da fissione, è di proprietà Enea ed ha subìto un prolungato processo di riconversione che ne ha fatto un centro di ricerca di eccellenza nel settore delle tecnologie e dei materiali per l'uso in campo energetico". Il Centro di Ricerca, inoltre, "ha forti relazioni con il sistema universitario e formativo delle due regioni, che vanta assolute eccellenze nazionali e ciò può essere la base di una ancora maggiore integrazione e sinergia". La localizzazione del polo "in aree montane ne fa un sito particolarmente adatto per tale tipo di investimento pubblico, che non può non essere volto a favorire la coesione territoriale e lo sviluppo socio economico del territorio anche nelle aree più interne. Gode della vicinanza di un consistente tessuto industriale nelle due regioni, e più in generale nel nord del Paese, la cui vivacità è nota e può essere messa al servizio di tale esperienza traendone reciproco giovamento".
Fonte: Città Metropolitana di Firenze