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No Moschea, Toccafondi (Civica Popolare): "Contrari al messaggio ma difendere la libertà di espressione"

I manifesti di Fratelli d’Italia con lo slogan “No alla moschea”, abbinato a quello “Prima gli Italiani”, affissi a Sesto Fiorentino, sono stati strappati e la prima condanna dell’accaduto arriva da Gabriele Toccafondi, esponente di Civica Popolare, che nei giorni scorsi aveva invece chiarito la sua contrarietà al messaggio dato dagli ex alleati: “Resto in disaccordo con il messaggio lanciato da Fratelli d’Italia sulla moschea – precisa Toccafondi - ma il gesto di strappare i cartelloni è un’altra cosa, è un gesto da condannare perché è una minaccia alla libertà di espressione che dobbiamo difendere sempre.

Uno dei grandi manifesti 6x3 è stato affisso vicino ai terreni dove sorgerà la futura moschea, nella zona del Polo scientifico dell’Università: commenta l’esponente di Civica Popolare: “La scelta della campagna elettorale di FdI, è di far leva sulla paura. La mia posizione sulla questione della moschea è ormai nota: ho criticato il messaggio del manifesto dicendo che non dobbiamo aver paura di chi prega, dobbiamo aver paura dell’integralismo. E diciamo sì ai luoghi di culto. Ho parlato alla gente che è disposta a ragionare: dobbiamo chiedere chiarezza sulla provenienza dei fondi, sulla lingua italiana da usare nei centri di preghiera o culturali, dobbiamo chiedere reciprocità: in molti paesi di religione musulmana non solo non è possibile andare a messa e professare la fede cristiana ma nemmeno è possibile dirsi cristiano o portare una croce al collo. Ma queste cose non si affrontano con lo slogan ‘Prima gli Italiani’”.

A Giovanni Donzelli (FdI) che sul suo sito scrive che critiche al messaggio di FdI hanno fomentato l’intolleranza (e il risultato sarebbe lo strappo dei cartelloni), Toccafondi risponde: “Mi sento libero di poter criticare i messaggi che non mi trovano d’accordo, con coerenza e decisione. Sento allo stesso modo il dovere di ribadire che le idee vanno sempre rispettate, comprese quelle che sono diverse, opposte, alle nostre. Ecco perché oggi non torno a parlare del merito dello slogan scelto da FdI ma condanno lo strappo dei manifesti di uno dei partiti politici che secondo le regole della campagna elettorale diffonde i messaggi che crede”.

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