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La Regione acquista il Teatro Rossi: al via la pratica del federalismo demaniale

Il 2018 è appena iniziato e potrebbe essere finalmente un anno decisivo per il futuro del Teatro Rossi, dopo oltre cinque anni di trattativa condotta faticosamente dall’associazione Teatro Rossi Aperto. Con la terza variazione del Bilancio di previsione 2017-2019 in novembre la Regione Toscana ha  avviato la pratica per l’acquisizione dal Demanio del Teatro Rossi di Pisa, attraverso la pratica del federalismo demaniale. La costituzione in associazione era stata pensata proprio per permettere un dialogo fra i cittadini e le istituzioni in merito alla riapertura del più antico teatro all’italiana della città (inaugurato nel 1771). Il trasferimento della proprietà del Teatro Rossi dal Demanio alla Regione – unico  Ente che ha mantenuto costante attenzione e interesse alla questione della riapertura del Teatro Rossi – era  proprio una delle opzioni che l'associazione Teatro Rossi Aperto aveva posto al centro di questo dialogo con le istituzioni.

Mentre ricordiamo che il dialogo con gli Enti amministrativi verteva sulla riapertura formale del Teatro Rossi, che di fatto è tornato a vivere già dal 2012 come spazio culturale vivo nella città di Pisa e la cui offerta ha contribuito ad arricchire il panorama artistico del territorio, vorremmo ricordare le responsabilità politiche che hanno ostacolato questo processo virtuoso. Se l'attenzione della Regione Toscana, come dicevamo, è rimasta alta e viva nel corso della faticosa discussione, non altrettanto si può dire del Comune di Pisa, che in questi anni si è difeso dicendo di non avere giurisdizione a intervenire; nel frattempo, la Soprintendenza rivestiva l'ambigua posizione di chi, malgrado avesse dimostrato  un  interesse per tutto il tempo della trattativa, alla resa dei conti deludeva ogni aspettativa. In questo contesto, anche il Demanio  abdicava al suo ruolo di proprietario del bene mantenendosi lontano da ogni forma di spinta e collaborazione verso la sua tutela e valorizzazione che è di fatto avvenuta solo attraverso la partecipazione attiva di una parte di cittadinanza.

Ci auguriamo che l'intervento della Regione Toscana smuova finalmente una situazione claustrofobica che pareva non trovare soluzione. Crediamo che sia urgente dare al Teatro Rossi una  parziale agibilità, un primo step di recupero e una vita di progettazione condivisa senza perdere il valore di cinque anni di lavoro,  mettendo insieme quindi le energie liberate dal Teatro Rossi Aperto con ciò che può essere fatto solo grazie alle interlocuzioni e alle procedure istituzionali.

Il Teatro Rossi, nel frattempo, resta Aperto – alla cittadinanza tutta, alle associazioni che volessero collaborare, alle attività che organizza e promuove, e non ultima alla collaborazione attiva con le istituzioni alla ricerca di soluzioni condivise e comuni per la riapertura del Teatro Rossi. Se questo 2018 può costituire una svolta dipende dalla volontà di cooperazione di tutti i soggetti in campo, e resta cruciale per noi la partecipazione. Per chi voglia prendere parte a questo processo, ricordiamo che l'assemblea del Teatro Rossi Aperto si riunisce nel Teatro ogni martedì alle 21:30

 

Fonte: TEATRO ROSSI APERTO

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