Gioco d'azzardo, Verona (Astro): "Spirito della legge è condivisibile"
«C’è una grande differenza tra la legge regionale sui giochi della Toscana e quelle di altre regioni, in primo luogo Piemonte ed Emilia Romagna: la normativa toscana non è espulsiva, le altre sì». Questo il giudizio di Lorenzo Verona, responsabile per le questioni territoriali e vicepresidente dell’associazione Astro, dopo le modifiche alla legge antiludopatia della Toscana, votate ieri in Consiglio Regionale. Modifiche che sono maturate nel corso di incontri preparatori ai quali anche Astro è stata invitata a dare un fattivo contributo. «La legge toscana punta soprattutto a impedire l’apertura di ulteriori punti di gioco per slot e Vlt, e su questo Astro è d’accordo. Cosa diversa è puntare a espellere il gioco da una regione: in questo modo si favorisce il ritorno diffuso dell’illegalità, lo spostamento dell’offerta da un prodotto di gioco ad altri e la crescita esponenziale del gioco on line».
Il dialogo tra Astro e Anci Toscana, ispiratrice principale delle modifiche votate ieri, è stato aperto e costruttivo: «E di questo ringraziamo Simona Neri, responsabile Anci per la ludopatia. Con lei abbiamo avuto molti incontri e siamo riusciti a spiegarle il nostro punto di vista».
Tuttavia, non tutto è condivisibile: «Continuiamo a ritenere il distanziometro uno strumento che non risolve i problemi della ludopatia – spiega Verona ad Agipronews – Non è che la slot a 499 metri da un luogo sensibile faccia male e una a 501 metri faccia bene. Si parla tanto di necessità di ridurre l’offerta, ma il taglio delle slot è già stabilito per legge nazionale, nella misura del 35%. Peraltro, abbiamo a lungo chiesto una riduzione orizzontale dell’offerta di gioco, mentre ci si continua ad accanire solo sugli apparecchi. Se la slot è ritenuta dannosa, lo sono anche altri giochi che invece non vengono colpiti».
Inevitabilmente, ogni cambiamento normativo a livello regionale o nazionale viene accompagnato dal battage mediatico sul giro d’affari del settore giochi. È stato così anche in questa occasione. «E ancora una volta i dati sono stati utilizzati in maniera strumentale. Si continua a confondere le idee parlando di raccolta, ma a quelle cifre va tolto l’80%, che è il payout medio di slot e Vlt. Se si sottraesse quanto ritorna in vincita, si capirebbe che non c’è nessuna emergenza e che la spesa media individuale è inferiore a un euro al giorno».
Fonte: Agipro