"Una lavoratrice di oltre 40 anni voleva rimanere in stato interessante e nel contempo ha scoperto un problema oncologico. Dopo un periodo di malattia, ieri al suo rientro al lavoro uno studio odontoiatrico del Pistoiese ha trovato il medico assieme al consulente del lavoro che le hanno dato il ben servito con una lettera di licenziamento. Come a dire che le donne, nel suo studio non possono rimanere in stato interessante, ma devono solo lavorare".
E’ Umberto Marchi della FIlcams Cgil di Pistoia a denunciare quanto accaduto a una lavoratrice assistente alla poltrona mal inquadrata e retribuita, che sta passando momenti veramente drammatici. "Sono da mesi - afferma il sindacalista -, che assistiamo questa signora, abbiamo avuto incontri con consulente del lavoro e con il titolare nel suo gabinetto medico e successivamente con l’avvocato dello stesso studio, abbiamo notato una chiara presa di posizione del dottore nei confronti della nostra assistita, più volte ha fatto capire che non la voleva più a lavoro. Non eccediamo purtroppo quando affermiamo che le donne sono considerate meno sui posti di lavoro, per alcuni non hanno neppure il diritto alla maternità.
La donna era rimasta in stato interessante subendo un aborto spontaneo, dopo tempo e in cura presso un noto ginecologo, sta cercando di diventare mamma, una genitorialità che arriverebbe in ritardo, ma che sicuramente non possiamo privare chi la cerca con tutta la sua forza. Abbiamo avanzato richiesta per non farla lavorare il sabato per consentirle di stare di più con il proprio compagno che risiede in altra regione, ma il dottore ha respinto la richiesta passando al contrattacco discriminandola e creando il vuoto intorno alla nostra assistita, mettendo le altre dipendenti proprio contro la stessa collega e noi di questo ne siamo testimoni.
Come può un datore di lavoro possa arrivare a tanto, la tranquillità, come abbiamo detto anche nei nostri incontri, è importante per la signora, invece il clima che si è creato, anzi che le hanno creato intorno è stato devastante, la donna per avere la 'tranquillità' richiesta, è stata messa a casa in malattia dal proprio medico curante, poiché ha purtroppo scoperto anche un cancro per fortuna curabile, ma che sicuramente mina la propria serenità. La signora, dopo un periodo di malattia non certo ferie come qualcuno di quello studio vorrebbe definire e, previo avviso con lettera raccomandata al proprio datore di lavoro che avrebbe ripreso regolarmente servizio, si è presentata nello studio e ha trovato ad attenderla una lettera di licenziamento. Altro macigno che cade e che aggrava ancor di più già la precaria situazione di salute e psicologica.
Non c’è cuore in quello studio, un medico odontoiatrico ha la specializzazione di dentista, la laurea è di medico e allora conclude Marchi, ci domandiamo come può un medico comportarsi in questa maniera, come può un uomo non avere un minimo di coscienza, il datore di lavoro ha dimostrato che pensa solo al profitto e non gli importa niente di una persona alla ricerca della propria maternità.
Faremo di tutto per darle una mano non solo con un ricorso di lavoro che presenteremo, ma crediamo di avere le carte in regola anche per altro verso questo medico di grande sensibilità".
Pistoia, 16 gennaio 2018
FILCAMS CGIL Provinciale
(Umberto Marchi)
Fonte: Filcams-Cgil Pistoia
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