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Disabilità, dall’orto condiviso ai progetti lavorativi personalizzati. L'esperienza della coop La Mano Amica

La verdura e la frutta bio dell’ “orto condiviso” vengono offerte tutti i venerdì nella sede del “Progetto Lavoro” di San Vito (Lucca). È questo il primo percorso attivato per permettere alle persone con patologie psichiatriche prese in cura dall’Unità funzionale Salute Mentale Adulti dell’ex Azienda Usl 2 di Lucca, di impegnarsi in nuove attività, di socializzare e avvicinarsi al mondo del lavoro con i propri tempi e con le proprie caratteristiche personali, nel cammino verso l’autonomia.

L’orto condiviso, inaugurato nel dicembre scorso alla Santissima Annunziata, viene coltivato dai pazienti e dagli operatori del servizio "Progetto Lavoro", gestito della cooperativa lucchese “La Mano Amica", ed è stato realizzato grazie alla donazione di un campo da parte della famiglia Nannizzi all’Associazione Fasm di Lucca, associazione con la quale la cooperativa collabora da anni.

La cooperativa “La Mano Amica”, associata al Consorzio Co&So, è stata fondata nel 1989 e vede la propria missione impegnata su valori di solidarietà, centralità dei bisogni dell'utenza, profonda condivisione e rispetto delle differenze. Orientata a progettare interventi diversificati, per rispondere ai bisogni delle persone inserite nei propri servizi, la cooperativa grazie al "Progetto Lavoro”  vuole contrastare il disagio psichiatrico, stimolando e valorizzando le capacità delle singole persone, indirizzandole verso l’autonomia.

Gli oltre 40 pazienti afferenti al "Progetto lavoro" sono divisi in due gruppi con caratteristiche cliniche e gradi di abilità diversi, nel primo modulo  del “Progetto Lavoro” gli utenti sono impegnati in laboratori specifici per acquisire abilità manuali, nel secondo modulo gli operatori della cooperativa fanno da tutor agli utenti pronti ad essere inseriti nel mondo del lavoro , impegnandosi a creare collaborazioni con le possibili aziende che sposano il progetto e sono quindi disponibili ad attivare percorsi di formazione mirata, stage e tirocini.

Nell’"orto condiviso", come nelle altre esperienze laboratoriali presenti nel "Progetto Lavoro", ha un’importanza fondamentale la relazione che si instaura con gli operatori che condividono gli impegni quotidiani, danno un sostegno emotivo e lavorano sul recupero e l’apprendimento delle regole dello stare insieme.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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