La Greve che verrà nei prossimi anni: ecco piani strutturale e operativo
Le linee guida del futuro di Greve in Chianti sono state adottate dal Consiglio comunale. I documenti che definiscono la Greve che verrà hanno ottenuto il varo ufficiale, dopo essere stati al centro di un articolato ciclo di assemblee pubbliche organizzate dalla giunta Sottani nel capoluogo e nelle diverse frazioni. Il piano strutturale e il piano operativo raggiungono l’adozione mettendo a segno un passaggio centrale nell’iter istituzionale. Il lavoro, iniziato nel febbraio 2015 e sviluppato nel corso di quasi tre anni con incontri pubblici e contributi ricevuti dai cittadini, è nato dall’elaborazione di un gruppo di esperti costituito da tecnici comunali e professionisti incaricati dall’amministrazione grevigiana. Fondamentale per la redazione del piano è stato il percorso di partecipazione che ha permesso alla giunta Sottani il confronto con le diverse realtà e il tessuto sociale del territorio, cittadini, tecnici, imprenditori, associazioni.
Il nuovo volto di Greve, nella programmazione e nella previsione delle trasformazioni disegnate dall'amministrazione comunale, ha nel suo Dna progetti e interventi urbanistici che mirano allo sviluppo sostenibile del territorio nel pieno rispetto e nel solco di una tradizione che storicamente caratterizza Greve come modello del vivere slow, esportato e apprezzato in tutto il mondo. “Abbiamo lavorato per dare al territorio - dice il sindaco Paolo Sottani – visioni e prospettive di lungo respiro, Greve deve poter guardare oltre non solo attraverso il piano operativo che ha una durata quinquennale ma investendo sugli obiettivi del piano strutturale che si caratterizza per la sua validità indefinita”. Uno dei temi centrali del documento urbanistico è la valorizzazione e la promozione delle produzioni biologiche. “Il nuovo piano strutturale – continua il primo cittadino - prevede azioni integrate per l’attivazione di politiche di sviluppo che favoriscano le potenzialità e le caratteristiche multifunzionali dell’agricoltura. Il nostro principio muove dal recupero della tradizione contadina e dal modello della fattoria di una volta. Il Chianti non è solo vino e olio, produzioni che restano senza dubbio le più caratterizzanti del Chianti Classico. Daremo spazio e favoriremo opportunità per differenziare le produzioni, compreso il comparto zootecnico, sosterremo le imprese e le persone con nuovi servizi e procedure più snelle, agili e accessibili”.
Un concetto chiave su cui si fondano le azioni del piano operativo è la tutela del paesaggio connessa all’identità storica del territorio. “Ci proponiamo di rispondere alle richieste della popolazione – prosegue il sindaco - con la realizzazione di nuovi spazi pubblici a disposizione della comunità come luoghi di incontro e aggregazione, marciapiedi, parcheggi, verde, strade più sicure e piste ciclabili. Anche il tema della mobilità alternativa è un argomento che ci sta a cuore in quanto strumento necessario alla gestione sostenibile del Chianti. Servizi che tendono a garantire la qualità della vita delle persone, famiglie, lavoratori, studenti, visitatori, a migliorare e rilanciare le opportunità commerciali del territorio e ai percorsi di qualità del turismo sostenibile”. Anche il supporto concreto rivolto alle attività produttive occupa un ruolo di primo piano. “Il documento prevede il potenziamento di aree esistenti - aggiunge - da destinare a spazi funzionali alle attività di filiera del vino e a garantire la più amplia flessibilità negli edifici. Intendiamo migliorare, riqualificare, innovare i luoghi e gli spazi della città partendo dalla convinzione che di un territorio si modella e si potenzia la portata di vivibilità solo se si ascolta l’interesse collettivo e si risponde, in maniera trasparente e sostanziale, ai bisogni reali del cittadino”.
Effettuata la pubblicazione sul Burt, prenderà avvio la fase delle osservazioni al piano. “Utilizzeremo questo intervallo di tempo - conclude il sindaco – per continuare il nostro percorso di condivisione con la popolazione che potrà confrontarsi e partecipare al miglioramento del piano elaborando ulteriori proposte, idee e contributi utili ad arricchire il dibattito e la costruzione ‘partecipata’ del futuro del nostro territorio”.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti fiorentino