L'ex assessore Moschi: "Ecco la mia eredità a Volterra"
"Al termine del mio assessorato, ritengo utile fare un breve, seppur parziale, riepilogo del lavoro svolto per la mia città. Con Marco siamo partiti insieme, e confesso che inizialmente avevamo vedute simili.
Fui io nel 2009 a proporlo come sindaco, e la Lista lo scelse con primarie. Non rinnego niente della prima legislatura, pur nelle difficoltà del caso. Di questa seconda però… Pur avendo sostenuto Marco, anche contro chi non l’avrebbe voluto ricandidare, debbo dire che oggi mi sento molto deluso. Sono deluso per la visione miope che caratterizza oggi l’amministrazione, non più in grado di guardare lontano, verso il futuro della città, ma concentrata su piccoli risultati che possano ingraziarsi l’ennesimo articolo di giornale o post sui social.
Personalmente nel primo mandato mi sono occupato di tante opere, tra cui nuovi parcheggi, l’area antistante la Porta all’Arco, le nuove illuminazioni, il Viale dei Ponti, il Viale Cesare Battisti, il Pip a Saline, ma soprattutto la ricostruzione delle mura, con a fianco l’architetto Occhipinti e tutto l’ufficio tecnico. Già il trattamento riservato ad Occhipinti mi fece intuire cosa sarebbe, prima o poi, dovuto accadere a me. Però abbiamo lavorato per Volterra, non per il Sindaco, e questo mi ha reso una grande gioia.
Soprattutto la mia battaglia è stata quella di lavorare per la Viabilità, ottenendo un progetto di ammodernamento della SR 68 da circa 300 mila euro che è depositato in Regione e al Ministero, e presto sarà nelle mani di Anas. Un passaggio reso possibile grazie a tanti amministratori che l'hanno portato in ben 8 consigli comunali. Grazie a questo progetto tra poche settimane dovrà partire il cantiere per la nuova SR 68 tra il km 45 e il 46+200. Un risultato di legislatura per me, ma certamente non sufficiente: Volterra si riprenderà solo se vedrà cantieri risolutivi sulla viabilità. Per questo nel secondo mandato mi sono impegnato sulle rotatorie urbane e anche sulla 439 e soprattutto sulla 439 Dir, cercando alleati in tutte le istituzioni. Su Saline ho lavorato per progettare un nuovo polo scolastico, ammodernando la scuola, il Centro del Tpl a livello di Val di Cecina presso la Stazione, ed era mia intenzione iniziare a donare del decoro urbano a questa frazione che pur è un grande nodo di passaggio: volevo infatti vedere lastricata tutta Borgo Lisci e magari poi vedere una nuova illuminazione artistica, anche per dare dignità ad un luogo che delle potenzialità le ha veramente.
Se c’è un grande rimprovero che devo fare al Marco politico, è proprio quello di averci isolato, mentre insieme ai Comuni del territorio, e insieme alla Regione, e a tante persone che ci sono nel mondo dell’impresa e della sanità, si poteva fare molto. Perché un conto è avere idee politiche (anche io ho le mie) ma un altro è lavorare per risultati. Purtroppo oggi in Italia premia di più una facile politica del “no”, del contrasto, dell’attacco quotidiano. Io penso invece che i risultati costino lacrime e sangue. Ma soprattutto tanto lavoro silenzioso, che non va sulla stampa. Forse troppo poco gratificante per qualcuno. In questi mesi di dissapori, ha prevalso in me il senso di responsabilità per le opere che avevo avviato, affinchè giungessero ad un punto tale da non essere più fermate.
Per questo mi sono negli ultimi mesi concentrato su temi importanti, quali la Viabilità (gara espletata e entro il 9 febbraio avremo il nome della ditta appaltatrice), il nuovo Nido (lavori partiti nonostante le difficoltà e nuova strada in arrivo), la ricostruzione dello Sperone con annesso vano per il futuro ascensore (in gara), l’ampliamento dei Leccetti (opera quasi conclusa) e il Nuovo Guarnacci. Sono opere di legislatura, che influenzeranno però anche nei prossimi anni, spero in meglio, la vita dei volterrani. Ho il grande rammarico per non aver visto nascere un grande parcheggio, che avevamo promesso e progettato, ma anche qui Marco ha cambiato forse idea. Così come ho il rammarico, anche se non era una mia competenza, l’aver fatto troppo poco per il lavoro: eppure basterebbe guardare di più gli sforzi dei nostri cugini di Pomarance e Castelnuovo per capire che qualcosina la si poteva fare. Alcide De Gasperi diceva che “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”.
Io personalmente, che sono solo un bischero, ho sognato una Volterra che tornasse a crescere, sapesse trovare alleati, in grado di fare sinergie per chiedere viabilità, e quindi lavoro, anche per promuoversi con chi le è affine senza fare la presuntuosa. Ma soprattutto una città che sappia coniugare tradizione con l’innovazione. Questa sfida è ancora aperta, e non credo che Marco abbia più né la voglia né la forza di portarla avanti. Toccherà alla Lista Civica, quella vera, tornare a costruire un futuro per i nostri giovani, insieme a tutte le migliori energie che la città ancora possiede. La Lista Civica Uniti per Volterra mi ha dato tanto, e io torno al suo servizio, credendo fortemente in lei. Perché dalla Lista siamo nati, e dalla Lista sono rinate le speranze dei volterrani. E questo sentimento noi non lo possiamo tradire".
Paolo Moschi