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CGIL Viareggio cambia sede, Susanna Camusso all'inaugurazione

“A 117 anni dalla sua fondazione, una delle prime d’Italia, la Camera del Lavoro che è il punto di riferimento per tutta la Versilia – ha detto in conferenza stampa Rossano Rossi, segretario Cgil della provincia di Lucca - si rinnova nella forma mantenendo la sua tradizionale posizione centrale in città e nella tutela dei diritti di lavoratori e lavoratrici”.
“I dati ci dicono che su circa 39mila iscritti alla Cgil in tutta la provincia di Lucca, la Versilia rappresenta il 40% - ha spiegato Rossi . Commercio e servizi, lavoratori del marmo, metalmeccanici e pensionati sono i settori preminenti e in pratica un cittadino versiliese su 10 è iscritto alla Cgil. Sul territorio il quadro è di luci e ombre, con grandi potenzialità e una certa ripresa del mercato, soprattutto della nautica, ma che non si traducono in una maggiore e migliore occupazione che resta invece precaria, sommersa o semi sommersa, legata ad appalti e subappalti, scarsamente retribuita, perché si cerca sempre di tagliare sul costo del lavoro”.
“La Cgil a Viareggio e in Versilia – ha detto ancora Rossi – vuole continuare la sua storia che l’ha vista protagonista delle lotte per il lavoro, i diritti e una società più giusta durante il suo secolo e oltre di vita, in un costante dialogo con il territorio e le sue istituzioni alle quali diciamo che oggi più che mai c’è bisogno di partecipazione e confronto”.
“Il trasloco – ha spiegato Fabrizio Simonetti, responsabile dell’organizzazione della Cgil provinciale - si è reso necessario a causa delle condizioni del vecchio immobile, non più adeguato ad accogliere le centinaia di persone che ogni giorno si rivolgono ai nostri servizi e ai nostri uffici sindacali. La nuova sede, anch’essa in affitto, ha l’ascensore e le caratteristiche di funzionalità e di accessibilità per tutti, compresi i disabili e ospiterà anche la sezione locale dell’Anpi”. “Le nostre attività restano le stesse – continua Simonetti – e anche l’ubicazione della sede cambia di poco, ma miglioreranno notevolmente la modalità di erogazione dei servizi e la fruibilità da parte della cittadinanza, a partire dal Caaf che sarà organizzato tutto sul piano terra. Novità ci saranno presto sul fronte del lavoro atipico e precario, in termini di assistenza e informazione e su una migliore comunicazione con gli iscritti e verso l’esterno. Si chiude così un periodo che ha visto la Cgil alle prese con una serie di difficoltà interne e oggi ripartiamo con un nuovo slancio”.

La Cgil in Versilia oggi
Nella sede di Viareggio operano le principali categorie della Cgil: la FILCAMS (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi), la FILCTEM (chimica, tessile, energia, manufatti), la FILLEA (per i lavoratori del legno, edili e affini), la FILT (trasporti), la FIOM (la Federazione degli operai e degli impiegati metallurgici), la FISAC (sindacato autonomo assicurazioni e credito), la FLAI (agroindustria), la FLC (lavoratori della conoscenza), la FP (Funzione Pubblica), l’SLC (lavoratori della comunicazione), lo SPI (sindacato pensionati italiani). E’ presente anche un Ufficio Vertenze del lavoro.
La sede eroga servizi di assistenza fiscale tramite il CAAF e di patronato con l’INCA (Istituto nazionale confederale di assistenza). Aderiscono alla Cgil anche il SUNIA (sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) e la Federconsumatori.Uffici distaccati si trovano a Torre del Lago in viale Marconi 134, a Massarosa in via IV Novembre 3, a Camaiore in via Vittorio Emanuele 178, a Pietrasanta in via Garibaldi 108, a Seravezza in via Campana 187.

Alcuni dati sulla situazione socio economica
L’economia toscana va verso una crescita dell’1%, dopo anni di “zero virgola” ma, anche in provincia di Lucca, il lavoro resta precario e con remunerazioni spesso ai limiti della sopravvivenza, al di sotto della soglia di 500 euro al mese.
In provincia di Lucca nel 2017, unica in Toscana, sono aumentate le ore di cassa integrazione con un +23% rispetto al 2016. Gli occupati equivalenti posti in cig sono stati, nei primi dieci mesi, circa 16mila, di cui 2050 a Lucca, soprattutto nelle aziende metalmeccaniche e nell’edilizia. Crescono in Toscana anche i percettori di prestazioni di sostegno al reddito e Lucca è sopra la media regionale con 17.038 unità, un +24,8% rispetto al 2016 quando furono 13.654. (dati Ires)
Con la fine degli incentivi, la crescita tendenziale dell’occupazione è totalmente ascrivibile all'aumento delle posizioni a tempo determinato (+8,8%) mentre è quasi nullo quello dell'indeterminato (+0,1%).
Sono le donne a beneficiare maggiormente del dato positivo (+7,1% rispetto al +1,1% degli uomini), con un recupero di 4.800 posti di lavoro rispetto ai quasi mille degli uomini. Il tasso di occupazione è così salito al 57,3% per le donne (dal 54% del 2015), mentre per gli uomini si è portato al 69,7%, con un incremento di 0,7 punti percentuali rispetto a un anno prima.
In provincia di Lucca i settori a maggiore occupazione sono il cartario, la nautica e la meccanica, anche per la presenza di imprese di dimensioni elevate. I due principali distretti produttivi della provincia mantengono un’elevata importanza anche a livello regionale con ben il 41,1% delle imprese della nautica e il 31,3% delle imprese del cartario operanti.
Diminuisce però (-0,7%.) il numero delle imprese attive. In Versilia sono circa 17mila delle quali il 45,3% grazie all’imprenditoria femminile.
In Versilia si denota una forte concentrazione di attività commerciali (2842). La nautica, l'edilizia e il turismo che sono stati il volano dello sviluppo economico ed occupazionale della zona, in questi anni di crisi hanno pagato il prezzo più alto della provincia in termini di disoccupazione, impoverimento ed esclusione sociale. La crisi non è finita e i segnali positivi sono solo fenomeni esogeni, importantissimi, ma che rischiano di mettere in secondo piano il fatto che le ragioni strutturali della crisi non vengono affrontate.
La creazione di nuovi posti di lavoro stabili è fondamentale, insieme al rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. I livelli di retribuzione non solo non ricompensano in modo adeguato gli sforzi dei lavoratori, ma sono sempre più insufficienti a garantire il minimo indispensabile per le famiglie.

Cenni storici sulla Camera del Lavoro di Viareggio
Il 26 marzo 1901, cinque anni prima di quella di Lucca, dalla Federazione delle Leghe nacque la Camera del Lavoro di Viareggio che iniziò ufficialmente la sua attività nella data simbolica del Primo Maggio. Dalle società di Mutuo Soccorso della seconda metà dell’800 in poi, il movimento dei lavoratori aveva assunto connotazione politica e forza rivendicativa. Anche a Viareggio e in Versilia le 15 Leghe di resistenza dell’epoca – quelle celebri dei marinai e dei maestri d’ascia e calafati, insieme ai renaioli, i fabbri, i muratori e le altre categorie – furono protagoniste di duri scioperi per la diminuzione dell’orario di lavoro, per un maggiore salario e migliori contratti. Ma la mobilitazione riguardava anche il suffragio universale, l’eguaglianza politica e giuridica fra uomini e donne, la libertà di stampa e di associazione.
In questo contesto la CdL di Viareggio aderì all’Unione sindacale italiana, con un primo segretario socialista, Narciso Fontanini e una forte connotazione anarchica rivoluzionaria. Dalla prima sede di via Pinciana la CdL si spostò in una più grande nei pressi della Torre Matilde, all’”Asilo” (1912). Furono anni intensi segnati dalla mobilitazione per il pane e per il lavoro in ogni settore, mentre nuove categorie si organizzavano e si federavano, anni di comizi di Lorenzo Viani e Luigi Salvatori, poi divenuto deputato per il PSI e protagonista nel ’21 della scissione che dette vita al PCI. Fino alla Grande Guerra cui il movimento dei lavoratori si oppose e al periodo successivo, che vide scioperi e occupazioni nei cantieri navali.
Poi il nascente Fascismo fece le sue vittime anche a Viareggio. I giovani calafati Enrico Paolini e Pietro Nieri, ai quali oggi è intitolata la piazza del Municipio, caddero il 16 maggio del 1921 sotto i colpi di pistola durante una sfida a pugni fra fascisti e militanti e operai di sinistra. Pochi giorni prima, il 2 maggio, le camicie nere avevano assaltato la Camera del Lavoro e il Club dei Calafati, esattamente un anno dopo le Giornate Rosse (2-4 maggio 1920) quando la città intera si sollevò occupando tutti i centri di potere e istituendo la Repubblica Viareggina, col contributo determinante della CdL che proclamò lo sciopero generale.
Dopo la II Guerra Mondiale e la Resistenza, nel 1944 ritroviamo segretario della CdL Manlio Baccelli che era stato l’ultimo prima della dittatura. A livello nazionale si ricostituisce la Confederazione generale del lavoro italiana (Cgil) e l’ex Casa delle Corporazioni diventa la nuova casa dei lavoratori viareggini, quell’immobile adornato negli anni Settanta da “Menghino”, il pittore e carrista Giovanni Lazzarini e che la CdL lascerà solo nel 1999 per trasferirsi nell’adiacente ex Questura.
Nel Dopoguerra il sindacato si riorganizza e intraprende battaglie in tutti i settori cruciali del territorio, dalle cave di marmo del distretto apuo-versilese ai cantieri navali. Negli anni Sessanta e Settanta vengono occupate la Fervet, il calzaturificio Apice, la Montecatini, la Sec. Oltre ai segretari Rino Olivi e Guido Galeotti, una figura storica della Cgil dell’epoca è Vasco Zappelli, medaglia d’oro al Valor Civile alla memoria. Già segretario dei metalmeccanici e poi dei lavoratori del marmo, Zappelli morì nel ’71 tentando di sventare una rapina ad una banca di Seravezza.
In quegli anni il movimento dei lavoratori, a Viareggio, incontra l’esperienza straordinaria dei “preti operai”, don Sirio Politi e don Beppe Socci che partecipano alle lotte operaie in stretto rapporto anche con gli organismi sindacali.
Nel 1981 la Camera del Lavoro della Versilia diventa ufficialmente un organismo distinto da quella di Lucca (segretario, Moreno Gabrielli), della quale prima faceva parte pur mantenendo un’autonomia territoriale. Nel 1995 il Congresso sancisce la riunificazione (segretario, Marino Bertolucci).
La storia più recente si intreccia con la profonda trasformazione del mondo del lavoro, legandosi a grandi vertenze come quella della Sec, dal 2000, che segna la fine dell’industria nautica mercantile in città.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa

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