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Nomine in Regione, il M5S: "Caso Calamai punta dell'iceberg di sistema autoreferenziale"

Sarà discussa domani in Commissione Affari Istituzionali la Proposta di Legge del Movimento 5 Stelle sulle nomine e designazioni di competenza del Consiglio Regionale.

“Il sistema delle nomine regionali va cambiato, vanno tolte dalle mani dei partiti e indirizzante per merito. Se la nostra legge fosse già in vigore avremmo una Garante per l’infanzia da due anni, posto oggi vacante per le beghe del PD, e ad amministrare società partecipate e enti controllati inefficienti non ci sarebbero i vari raccomandati di PD, Lega Nord e Forza Italia, ma persone magari in grado di chiudere bilanci in attivo e offrire servizi efficienti. Domani vedremo in Commissione che aria tira: se con le elezioni nazionali alle porte i partiti difenderanno il loro potere di raccomandazione o sapranno darci ragione, scegliendo finalmente il principio “nomine sempre e solo da selezione pubblica per titoli tra libere candidature”” così Gabriele Bianchi, consigliere regionale capogruppo M5S e primo firmatario della proposta di legge.

“Il caso Calamai è solo la punta dell’iceberg di un sistema chiuso e autoreferenziale che vogliamo iniziare ad abbattere dal Consiglio Regionale. Tolto il potere ai gruppi politici e ai consiglieri di raccomandare il nominato, ripresenteremo la nostra proposta originaria di portare ogni nomina in capo all’assemblea elettiva più vicina: non più il Presidente sceglie, ma la Giunta fissa i criteri e valuta i candidati e, dove possibile, il Consiglio rispetto alla Giunta” precisa il Cinque Stelle.

“Con la nostra proposta portiamo anche trasparenza, ordine e giustizia, nel sistema nomine: i candidati non possono avere conflitti di interesse, devono dichiarare anche l’appartenenza ad associazioni segrete (quali le logge massoniche) e quando le candidature possono provenire per legge da associazioni riconosciute, sindacati o università, queste devono presentare due nomi: un uomo e una donna, per parità di genere” sottolinea il capogruppo e vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali che conclude “inoltre inseriamo la sanzione di 2.000 euro per quei nominati cui viene revocato l’incarico perché hanno agito palesemente contro le direttive istituzionali”.

Fonte: Area Comunicazione M5S - Regione Toscana

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