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Carismi, Gabbanini si astiene all'assemblea del cda: preoccupazioni e speranze per le sorti della banca

"Prendo volentieri la parola come Sindaco del Comune di San Miniato per rivolgere il mio saluto e quello della cittadinanza ai nuovi Soci di maggioranza della Carismi con l’augurio sincero di un proficuo lavoro che restituisca serenità a un territorio che ha seguito con ansia e preoccupazione le vicissitudini di un Istituto bancario fortemente radicato. La vita di tante famiglie, di piccole e grandi aziende, per decenni, hanno trovato sostegno e appoggio alle loro capacità di iniziativa anche attraverso le tante filiali  in cui si è stati capaci di alimentare fiducia nella clientela, così da consolidare quel legame col territorio che ha aiutato a crescere, a fare grande il distretto conciario, a trasformare semplici operai in imprenditori sempre più affermati.

A lungo abbiamo creduto nel mantenimento dell’autonomia della Banca; la Fondazione stessa si è fortemente impegnata in tale direzione, ma una serie di circostanze concomitanti, purtroppo, lo hanno impedito. Ora è giunto il momento di guardare avanti senza sterili recriminazioni, magari facendo tesoro di quanto un’esperienza  dolorosa ha saputo insegnare e, soprattutto, preoccupandosi di arginare possibili ripercussioni su un tessuto sociale già alle prese con le  tante difficoltà che stanno segnando il contesto economico e politico dell’Europa.

Come primo cittadino di un Comune laborioso, conosciuto per la valorizzazione delle sue risorse naturali e umane, impegnato a promuovere la cultura, l’associazionismo, la tutela di un patrimonio storico-artistico di alto pregio, ma soprattutto il benessere dei propri cittadini, rivolgo ai responsabili della nuova realtà bancaria alcune riflessioni e inevitabili sollecitazioni, nel superiore interesse degli abitanti del nostro territorio, la gran parte dei quali dedita al risparmio, presente tra i correntisti della Carismi, ancora incredula di fronte a quanto è accaduto, bisognosa di essere rassicurata per il futuro senza forti sconvolgimenti, anche alla luce delle circostanze che hanno colpito i piccoli risparmiatori, i quali hanno visto in breve tempo i loro risparmi perdere di valore.

Ci auguriamo con forza che sia ben affrontata la questione occupazionale che grava sulla sorte di innumerevoli famiglie, con accentuate ripercussioni su un indotto legato alla vita della Banca. Basti soltanto pensare alle ricadute che un mutato assetto del personale potrebbe avere sulla città di San Miniato, ma in realtà su tutto il territorio comunale. Da qui il problema delle filiali, a partire dalla consapevolezza di quanto gli sportelli della Carismi abbiano rappresentato, per molte località, un presidio vero e proprio sul territorio locale, di cui la Banca si è sempre preoccupata e fatta carico, consolidando il rapporto di fiducia con la clientela e le Istituzioni. Chiediamo che si faccia di tutto perché queste siano mantenute e non drasticamente ridotte anche a tutela dei posti di lavoro e della giusta valorizzazione delle competenze del personale, consolidate e ampliate sul campo, nel quotidiano lavoro di contatto diretto con i clienti agli sportelli, negli uffici, nei rapporti informali. Da qui l’importanza di far rimanere il nome “San Miniato”, non una questione puramente formale, al contrario sostanziale, come volontà esplicita di mantenere forte il legame col territorio e con le sue aziende, essendo Carismi l’Istituto di credito che ha aiutato tanti imprenditori a crescere, tante famiglie a conseguire un migliore tenore di vita attraverso il risparmio.

Rimane poi la complessità di gestione del vasto patrimonio immobiliare, edifici di proprietà dell’Istituto, molti dei quali ospitano servizi irrinunciabili per l’intera comunità, come il Giudice di Pace, l’Ufficio del turismo, ma anche l’Auditorium, il PalaCarismi, da porre a servizio della comunità stessa.

Mentre esprimiamo preoccupazione per le possibili ripercussioni della perdita di centralità di San Miniato sulle sorti dell’intera città e del Comprensorio, nutriamo al tempo stesso la speranza e la fiducia che Crédit Agricole - Cariparma saprà essere ascoltatrice attenta delle richieste e dei bisogni provenienti dal territorio ai quali dare risposte tempestive ed efficaci, facendo propria l’attitudine al dialogo aperto e costruttivo con le Istituzioni, a partire dall’Ente locale, a cui stanno a cuore le sorti della Banca e delle persone che in questa hanno creduto e credono. Da parte nostra la totale disponibilità al confronto critico, alla collaborazione, al dialogo e all’incontro ogniqualvolta le situazioni lo richiedano.

Per le ragioni sopra indicate, nel rispetto del lavoro svolto fino ad ora, e nella convinzione della necessità di rivolgere uno sguardo al futuro, il mio sarà un voto di astensione, fiducioso che da oggi si possa ripartire, facendo percepire al nostro territorio che questa Banca continua ad essere un punto di riferimento".

Vittorio Gabbanini, sindaco di San Miniato

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