“Illegittimo il licenziamento dei 10 lavoratori e disumano il trattamento riservato ai 12 anziani assistiti della Rsa La Casa di Prato, costretti a fare i bagagli e ‘rispediti’ a casa con enorme disagio per loro e per le loro famiglie”. Il j’accuse arriva da Roberto Cesario, responsabile territoriale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind, a seguito della chiusura della residenza sanitaria assistita di via Braga, avvenuta alla fine del 2017 con il venir meno delle autorizzazioni necessarie.
“Chiediamo il rispetto della piena occupazione dei lavoratori – prosegue Cesario - e tutela per gli ospiti e i familiari. Utenti, familiari e lavoratori si trovano a pagare ingiustamente per errori di cui non sono responsabili”.
“Gli utenti si vedono tolta la possibilità di continuare a vivere gli ultimi periodi della loro vita in quella che per loro è diventato la loro casa, i familiari si trovano di fronte al problema importante di trovare una nuova collocazione per i propri parenti e gli operatori si ritrovano senza un posto di lavoro e senza un salario sul quale fare affidamento: tutto ciò non è sostenibile”, aggiunge il responsabile Nursind.
“Auspichiamo che la Regione Toscana e l’Asl Toscana Centro si attivino fin da subito per trovare una soluzione, adottando ogni strategia possibile per trasferire gli ospiti presso altre strutture convenzionate e ricollocare tutto il personale. Chiediamo che si apra subito un tavolo tecnico di confronto, al fine di giungere a soluzioni realmente condivise a tale scopo e tali da porre fine ai disagi di lavoratori, anziani e familiari. Ci aspettiamo che la Regione Toscana si attivi per tutelare i soggetti più deboli”.
Fonte: Nursind Toscana - Ufficio stampa
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