'C’era due volte il Barone Lamberto' in scena al Teatrodante Carlo Monni
È “C’era due volte il Barone Lamberto”, spettacolo tratto dalla rocambolesca novella omonima di Gianni Rodari, che racconta le peripezie di un anziano e ricchissimo barone, l'appuntamento in programma sabato 6 e domenica 7 gennaio alle ore 16.30 al Teatrodante Carlo Monni (piazza Dante 23). La produzione del teatro e di Centro Iniziative Teatrali, per la regia originale di Andrea Bruno Savelli con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Luigi Monticelli, Elena Fabiani, nasce dalla collaborazione tra Teatrodante e Centro Iniziative Teatrali, e fa parte della rassegna di teatro per ragazzi, che quest'anno celebra Rodari con vari eventi (per informazioni www.teatrodante.it).
“C'era due volte il Barone Lamberto” è una novella per ragazzi scritta nella forma del romanzo breve nel 1978. In un'isoletta sul lago d'Orta vivono l'anziano e ricchissimo barone Lamberto e il suo fedele maggiordomo Anselmo. Il barone non vuole arrendersi al passare degli anni, ben ventiquattro malattie lo affliggono, dalla A di asma alla Z di Zoppia, rendendo la sua vecchiaia insopportabile e dolorosa. Di ritorno da un viaggio in Egitto, la salute del vecchio Lamberto migliora e pare inspiegabilmente ringiovanito, quale incredibile segreto è custodito nelle soffitte del suo grande palazzo? Immune ormai allo scorrere del tempo, Lamberto deve però difendersi dal nipote Ottavio, ansioso di mettere le mani sull'eredità dello zio, e da un gruppo di banditi senza scrupoli che irrompono sull'isola e lo prendono in ostaggio. Un racconto rocambolesco, divertente ed esilarante, caratterizzato dai toni dell'assurdo e del comico tipici di Rodari. Uno spettacolo che avvince, emoziona e aggancia l'attenzione dei più grandi ma soprattutto dei più piccoli, che con leggerezza stimola la riflessione su temi complessi e delicati come il passare inesorabile del tempo, l'avarizia, l'arrivismo, la morte.
Dice il regista Andrea Bruno Savelli: “La fantasia di Rodari sembra surreale, staccata dalla vita reale, ma permette sempre di farci riflettere sulla quotidianità. Rodari ci invita a guardare lontano, percorrendo le strade della tolleranza e le vie dell’amicizia. È anche per questo che ai suoi capolavori abbiamo dedicato tanto spazio nella programmazione di quest'anno".
Fonte: Ufficio stampa