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Carismi e Fondazione, Ferraro (Idea): "Silenzi e responsabilità dopo le dimissioni di Marinella"

Alcune settimane fa ci sentimmo in dovere di intervenire sulla vicenda Carismi, per osservare che in oltre un anno di discussioni l’unica cosa emersa, chiara e ripetuta all’infinito, era che la Banca aveva un consistente esubero di personale, quasi che la colpa della debacle aziendale potesse essere imputabile a schiere di impiegati nullafacenti. Ci sentimmo di contrastare questa percezione, perché le responsabilità della distruzione della Cassa di Risparmio dovevano essere cercate in altre direzioni non certo nel personale impiegatizio.

In oltre un anno di  sofferta gestazione della crisi mai si è parlato di responsabilità, mai si è parlato dei danni diretti e immediati che tale situazione avrebbe potuto comportare ai cittadini possessori dei titoli azionari della banca.

Se uno spiraglio di luce sta mettendo a fuoco questi complessi argomenti, forse lo dobbiamo al Presidente della Fondazione che in due recenti interventi riportati dalla stampa ha commentato le vicende dell’istituto di credito di San Miniato. Espressioni come “storici emungitori professionali di cariche, incarichi e prebende” rivolte a una parte, seppure minoritaria della Fondazione, oppure  quella espressione nella quale si fa riferimento, non certo con ammirazione, alla presenza di “persone perennemente ossequiose” contrapponendole alla necessità che in futuro  la Fondazione possa trovare sulla sua strada amici  veri che facciano notare  al bisogno  limiti ed errori, fanno riflettere sulle cause della crisi che ha portato a collezionare perdite per centinaia di milioni.    

Altrettanto significativo è il commiato rivolto ai soci della Fondazione da parte del Presidente dimessosi dal prestigioso incarico prima della conclusione del suo mandato. Espressioni come “gli eventi molto spesso non accadono  all’improvviso, ma all’improvviso li percepiamo nella loro complessa portata” e ancora "Fondazione che ho sempre difeso dagli attacchi che ben conoscete” non possono passare inosservate.

Queste parole risultano oscure ai più, ma segnalano una situazione conflittuale nell’ambito della Fondazione, che potrebbe non essere stata neutra nella gestione della crisi che a fatica si è chiusa con il passaggio della Carismi ad una banca straniera.

La Fondazione è un ente del territorio, pertanto  la forte perdita patrimoniale che essa ha subito e la debacle della Banca sono eventi che riguardano  tutta la comunità. Sarebbe opportuno che le responsabilità – se ve ne sono - venissero chiaramente alla luce perché la valutazione e la conoscenza dei fatti non può delegarsi alla storia, in quanto ciò vorrebbe dire accantonare le responsabilità.

Roberto Ferraro, coordinatore provinciale Movimento IDEA - Popolo e Libertà

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