Mensa esternalizzata per i vigili del fuoco, Fns-Cisl protesta in Toscana
"Non solo non vediamo ancora rinnovato il Contratto Nazionale di lavoro, fermo da oltre 8 anni, non solo lo Stato continua a non definire una trattativa che dura da mesi per avvicinare le retribuzioni dei vigili del fuoco a quelle delle forze di polizia, adesso il Ministero dell'Interno cambia anche il servizio dato in appalto a ditte private esterne per il servizio mensa e tutto a scapito di qualità e quantità con un livello che rende non dignitoso tale servizio verso i Nostri Colleghi.
Per questi motivi, con il documento che alleghiamo, la Segreteria Regionale della FNS CISL Toscana, il Sindacato più rappresentativo dei Vigili del Fuoco in Italia, ha proclamato lo Stato di Agitazione della Categoria ed attivate le procedure urgenti di conciliazione.
Quanto abbiamo assistito in questi giorni di festa è inaccettabile, i pasti forniti sono qualcosa che offende anche la dignità dei Lavoratori. Altro che eroi.... se non alziamo la voce ci tolgono anche quel poco che era rimasto e la mensa era almeno uno dei servizi fino a pochi giorni fa accettabile.
La protesta proseguirà fino a quando non avremo risposte adeguate. Abbiamo chiesto anche l'intervento della Segreteria Nazionale perchè il problema è comune in molte regioni".
Massimiliano Del Sordo, Fns-Cisl Toscana
LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE
In data 15 e 23 Dicembre 2017 sono stati inviati due documenti – protocollo 2 e 3 VVF TOSCANA 2017-nei quali oltre a richiedere chiarimenti su alcuni quesiti posti, si tentava di sensibilizzare la Direzione Regionale Toscana sul problema della fornitura del servizio mensa VF e sui numerosi problemi che ne sarebbero scaturiti. Nessuna risposta ufficiale ad oggi ci è pervenuta.
Inoltre numerose problematiche e di gravità inaccettabile sono emerse in molti Comandi della Toscana già dai primi giorni di applicazione del nuovo contratto di appalto mensa. Si sono verificate inadempienze contrattuali, stoccaggi inadeguati di derrate alimentari fino alla preparazione di pasti confezionati un giorno prima della somministrazione al personale vigile del
fuoco.
Per tali motivi e per tutelare la sicurezza la salute e la dignità dei lavoratori VF che operano nella Regione Toscana, con la presente si dichiara lo stato di agitazione della categoria e si richiede
contestualmente l’attivazione delle procedure di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 e successive modifiche
LA NOTA FILCAMS CGIL PISTOIA
"Ancora in alto mare la questione pasti per i pasti dei Vigili di Fuoco della provincia di Pistoia, arrivano confezionati in vaschette di plastica, senza avere conoscenza della provenienza, data di confezionamento e scadenza, oltre ad arrivare da un fornitore in subappalto e probabilmente in contrasto al contratto firmato il 27 u.s. con il Comando Regionale dei Vigili di Fuoco a Firenze".
É quanto affermano Umberto Marchi della Filcams Cgil di Pistoia, e Giancarlo Gori Coordinatore provinciale dei VV.F. della Funzione Pubblica Cgil di Pistoia.
"Il 27 dicembre la RI.CA, società del napoletano che ha vinto l’appalto per la ristorazione dei Vigili del Fuoco per le regioni Toscana, Umbria e Marche, ha detto che non assumeva tutto il personale della ristorazione, 14 persone a casa, poche ore di lavoro e stipendio ma che consentiva a un andamento economico familiare importante e lasciando i VV.F., con un servizio sicuramente non più al top com'è accaduto già ieri primo giorno dell'anno, dove a causa del servizio messo in campo da questa società, il comando provinciale dei VV.F. ha contestato la ditta e invitato il proprio personale ad andare a mangiare in un ristorante del posto.
I pompieri non chiedono pasti da ristorante di lusso della F.P. Cgil, ma un cosa decente si, alcuni vigili hanno allergie alimentari e mangiare roba che crea disturbi, potrebbe incidere in maniera importante sulla nostra attività di soccorso e quindi sulla sicurezza dei cittadini.
Le caserme sul nostro territorio interessate, sono Montecatini Terme, Pescia e San Marcello Pistoiese dove non è più previsto l'utilizzo della cucina della caserma e conseguentemente un servizio pasti travagliato per noi e il licenziamento del personale della ristorazione che vi operava.
Le abbiamo provate di tutte sostiene Marchi presente assieme al Gori al tavolo regionale per tutelare gli interessi dei lavoratori soggetti al cambio appalto della provincia di Pistoia, ma come si dice, “non c'è più sordo di chi non vuole sentire”, proprio io ho proposto ai dirigenti Ri.ca presenti tra cui l'amministeratore, di tenere tutte le cucine aperte a pranzo e fare la preparazione per la sera, questo ci consentiva di recuperare ore di lavoro e persone, ma hanno detto che le cucine per loro rimaranno chiuse e saranno forniti per I distaccamenti i buoni pasto, come se i VV.F. avessero il tempo di andare a comprare i pasti e consumarli con tutta tranquillità nella mensa della caserma, la nostra proposta l'abbiamo avanzata ben due volte, ma come detto non hanno voluto recepire, per loro, hanno riferito i dirigenti Ri.ca, sono costi che non possono permettersi di sostenere, tanto a pagare continua a essere la fascia più debole come il lavoratore che in questo caso non viene assunto dal cambio di appalto.
Abbiamo quindi contestato i buoni pasti non previsti, noi non li vogliamo, in alternativa abbiamo chiesto che i pasti siano veicolati, quindi preparati in caserma a Pistoia e trasportati negli appositi contenitori con i mezzi aziendali nei distaccamenti, ma non sono preparati per fare neppure questo servizio.
Riteniamo continuano I sindacalisti, che il contratto che loro hanno firmato prevede delle questioni che debbono essere rimesse al tavolo come quella dei lavoratori, secondo noi, il personale della ristorazione deve essere salvato, così come il subappalto che stanno effettuando riteniamo non sia regolare, non hanno comunicato niente nell'offerta e neppure hanno ci risulta abbiano avuto autorizzazione dai comandi interessati, di chi prepara e porta il pasto.
Una gara sicuramente dove il ministero ha le sue colpe, se non stanno a cuore a loro i loro uomini, diventa davvero dura poterli dare pasti caldi e ben lavorati a persone considerate da tutti paladini della sicurezza lasciati allo sbando, soggetti che fanno turni da 12 ore di servizio e l’alimentazione diventa essenziale per poter svolgere al meglio il proprio lavoro".