
Il Comune di Montespertoli scommette su un nuovo modello di welfare rivolto agli anziani con il primo progetto di Servizio Civile Nazionale nato su iniziativa della giunta comunale. “Reti Resistenti Plus”, questo il titolo del progetto che rimodulerà il sistema di assistenza sociale agli anziani, attraverso l'individuazione dettagliata delle esigenze, a cui rispondere con servizi particolareggiati per ognuno di loro e contribuire così al miglioramento della qualità della vita. Per rendere l'assistenza funzionale ed efficiente, dunque, il Comune di Montespertoli ha avviato inizialmente un censimento degli anziani ultra 75enni che vivono da soli, che non sono conosciuti dai Servizi sociali e che, si presuppone, possano trovarsi in condizioni di fragilità sociale. Il bacino di utenza nel territorio comunale, scaturito dalla ricerca, è risultato essere di circa 430 persone. Gli anziani saranno quindi contattati e intervistati a domicilio o telefonicamente, a seconda della disponibilità.
Le interviste, anticipate da una lettera (inviata in questi giorni a tutte le 430 persone) in cui si spiegano gli intenti della rilevazione, serviranno per avere una maggiore conoscenza degli anziani che vivono da soli, senza rete familiare o con rete familiare insufficiente, e dei loro bisogni, al fine di progettare, in sinergia con l’associazionismo, una rete di servizi flessibili, sempre più appropriati e rispondenti alle esigenze del cittadino. Si tratta, in sostanza, di potenziare i servizi già esistenti, che vanno dai pasti a domicilio al telesoccorso, dalla teleassistenza alla sorveglianza attiva (spesa a domicilio, ritiro farmaci, ecc.), o di crearne di nuovi che contribuiscano a potenziare le relazioni tra le persone e possano favorire il mantenimento dell'anziano al proprio domicilio il più a lungo possibile, se lo desidera. “Per portare avanti queste interviste - spiega Cinzia Mundula, assistente aociale che lavora sul territorio del Comune di Montespertoli dal 1995 - ci avvaliamo di tre giovani che hanno scelto di fare Servizio civile nel Comune di Montespertoli e che stanno facendo esperienza nei servizi domiciliari per anziani e disabili. La scelta di utilizzare il Servizio civile viene dalla consapevolezza che ampliare le possibilità di esperienza di questi giovani sia un obiettivo educativo e formativo basilare per la loro crescita personale e civile”. I giovani, affiancati dal Servizio sociale professionale, potranno così sperimentare la relazione con gli anziani, imparando a dare importanza all’ascolto e raccogliendo quelle esperienze di vita singolari sulle quali riflettere e imparare.
“È un'esperienza positiva e di crescita - racconta Emanuele Papucci, 22 anni, studente universitario in Scienze forestali e ambientali - È interessante ascoltare le loro storie ed è bello aiutare persone che possono avere bisogno o anche solo fare compagnia a persone che normalmente starebbero da sole. Sono esperienze che consiglierei a chiunque. Certo, ci vuole pazienza, ma ne vale la pena”. Daniele Quintavalle, 27 anni, studente in Scienze della Comunicazione, oltre a essere volontario di Servizio civile fa anche il gelataio: “Ho deciso di fare il servizio civile per una questione di crescita personale. Quindi migliorarsi cercando di migliorare la società in cui si vive e in questo caso la propria comunità. Inoltre, questa esperienza ci apre alle relazioni, alla conoscenza di persone nuove, ci fa entrare in contatto con realtà lavorative, enti pubblici e privati. Un'opportunità anche per trovare la propria strada”. Daniele spiega poi cosa vuol dire assistere gli anziani: “Significa sapersi relazionarsi con loro. Può sembrare banale ma non lo è. Tante persone hanno smesso di ridere, di parlare. E quando le persone si sentono sole, sono le piccole cose a fare la differenza. L'importante è capire che gli anziani non vogliono sentirsi come dei pazienti ma come persone”.
“Mi ha fatto crescere, c'è tanta diversità, devi adattarti alle situazioni e non è per niente facile - aggiunge Francesca Dei, 21 anni, studentessa in Scienze della Formazione - Ci sono persone con caratteri difficili, ma poi quando riesci a farli sorridere e stare bene è ancora più gratificante. Mi piacerebbe continuare a lavorare in questo ambito anche alla fine del servizio civile, un'esperienza che consiglio di fare a chi ha intenzione di mettersi in gioco per gli altri”. Al termine della ricerca sarà redatto un opuscolo con il resoconto della rilevazione, le storie di vita raccolte e le considerazioni personali dei giovani sull’esperienza.
Fonte: Comune di Montespertoli - Ufficio Stampa
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