Giornata internazionale delle persone disabili, interviene il presidente della commissione sanità Armentano

Nicola Armentano

Questo l'intervento nel consiglio di oggi del presidente della commissione sanità Nicola Armentano (PD)

"Il 1981 anno internazionale delle persone con disabilità veniva istituita la giornata internazionale delle persone disabili il giorno 3 dicembre. In Italia sono oltre 3 milioni i disabili non autosufficienti e in città (dato del 2011) circa 15 mila.

Circa la metà hanno disabilità gravi e il 50% della famiglia che si misura con la disabilità dispone di risorse scarse o insufficienti. Lo rileva il 49º rapporto Censis sulla situazione sociale del paese.
Scricchiola, precisa il rapporto, il modello tipicamente italiano della famiglia che fa caregiving ed assume l'onere delle spese. Urgono soluzioni alternative per fronteggiare il costo privato dell'assistenza ai non auto sufficienti.

910mila famiglie italiane si sono dovute tassare e 561mila famiglie hanno utilizzato  tutti i risparmi di una vita di duro lavoro e sacrifici e difficoltà, oppure sono state costrette a indebitarsi.

Il nostro compito ci impone la promozione sempre più diffusa e approfondita del tema della disabilità per sostenere la piena inclusione in ogni ambito della vita e per tenere a distanza ogni forma di discriminazione.

Dobbiamo porci come obbiettivo, come riportato dalla convenzione sui diritti delle Persone con disabilità, la protezione delle stesse e assicurare loro il godimento di qualsiasi diritto umano e di qualsiasi specie di libertà.

Oggi non sempre è possibile affermare quanto scritto nella convenzione.
Incontrare barriere nella loro partecipazione in ogni ambito sociale  lavorativo e scolastico non è un evento del tutto eliminato.

Il principio che nei diritti di ognuno vi sia il futuro di una intera comunità è quanto di più concreto possa fare una società civile che intenda distunguersi per equità e giustizia. Improntare politiche a tal riguardo diventa prioritario, così come costruire servizi alle persone disabili non intesi come favori ma come diritti.

Dobbiamo continuare a finanziare investimenti e utilizzare risorse per progetti che vadano a implementare servizi a sostegno cura e riabilitazione di chi ha questi bisogni. Diritti da rinforzare sia nel campo dell'assistenza sociale, scolastica e lavorativa, dove a volte la presenza di barriere architettoniche viola partecipazione e inclusione.

Sicuramente queste giornate non sono la bacchetta magica, ma servono a rialzare l'attenzione e a ricordare che un impegno più forte deve essere profuso al fine di abbattere la cultura dell'indifferenza e della discriminazione che spesso circonda il problema.

Dobbiamo quotidianamente mettere al centro delle nostre scelte la dignità, l'autonomia, la libertà di scelta, la partecipazione e l'inclusione sociale nonché il rispetto e la valorizzazione delle diversità.

Il nostro compito è e dovrà essere promuovere eventi e manifestazioni e continuare la riflessione e la presa di coscienza delle difficoltà delle persone con disabilità, procedendo cosi verso il superamento di barriere strutturali e culturali che in questo percorso sono spesso presenti. Ancora sono troppe le barriere, ostacolo per una piena fruizione dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità fisiche cognitive o relazionali.

È compito della società ma sopratutto nostra che rappresentiamo le istituzioni abbattere tutto quanto crea ostacoli fisici e culturali per una partecipazione completa dei disabili alla vita sociale.

La diversità è un patrimonio di tutti ed essere capaci di dare risposte a queste persone è lo strumento con il quale una società civile deve essere misurata.

Solo così, come detto dal Presidente Mattarella, la vita di tutti ne uscirà arricchita. In Italia tanto è stato fatto per facilitare l'integrazione scolastica lavorativa e sociale, ma abbiamo davanti ancora tanti passi  da completare, passi da fare insieme.

Solo quando riusciremo a garantire a tutti, disabili compresi, gli stessi strumenti di ogni altro cittadino, potremo dire di essere un paese all'avanguardia e civile, di cui essere orgogliosi.

Così come sono, e lo sono in tanti, orgoglioso di Nicole Orlando, la campionessa di atletica leggera affetta da trisomia 21 che in SudAfrica ai campionati mondiali di Atletica Leggera ha appena vinto 4 medaglie d'oro.

Orgoglioso di chi non vuole arrendersi mai e tenere alto il nome del nostro Paese.
È proprio vero: quando la DIVERSITÀ significa RICCHEZZA. Grazie Nicole Orlando, orgoglioso di essere un tuo connazionale".

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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