
Grande successo per la mostra del centro diurno disabili Cerbaiola “Mosaico: tessera dopo tessera. Un’esperienza artistica e riabilitativa” allestita fino a domenica scorsa nel Palazzo Ghibellino, in piazza Farinata degli Uberti a Empoli, tanto che ne è stata disposta l’apertura anche nei giorni di sabato 10 e domenica 11 ottobre prossimi, dalle ore 16.30 alle ore 19.30.
L’ottima riuscita dell’iniziativa, sia in termini di pubblico che di gradimento manifestato, e l’invito espresso da Silvano Salvadori, presidente del Circolo Arti Figurative che ha ospitato la mostra, hanno convinto gli organizzatori ad una proroga eccezionale per il prossimo fine settimana.
I visitatori potranno tornare ad ammirare le opere musive realizzate dagli ospiti del centro diurno disabili Cerbaiola dell’Asl 11 in collaborazione con gli operatori della struttura, che testimoniano il profondo valore riabilitativo che può assumere l’arte.
Parte integrante della mostra è anche l’allestimento, nel seminterrato del Palazzo Ghibellino, delle opere frutto del laboratorio di scultura tenutosi nel centro diurno sotto la guida di Vanessa Cinelli.
Molto apprezzata dai numerosi adulti e bambini che hanno partecipato alla mostra nei giorni scorsi è stata la possibilità di sperimentare dal vivo le tecniche del mosaico grazie al laboratorio allestito appositamente per i visitatori e condotto dai ragazzi del laboratorio di ceramica (Melissa Antonini, Marco Bagnoli, Patrizio Bettini, Francesco Boldrini, Andrea Cannatà, Andrea Cini, Senio Croci, Giacomo Palloni, Roberta Paroli, Cristina Rizzo, Francesco Testi) e dagli operatori sanitari della struttura (Marco Lami, Alessandra Nenci, Donella Nucci e Claudia Vichi).
La mostra “Mosaico: tessera dopo tessera. Un’esperienza artistica e riabilitativa” è stata realizzata per festeggiare i venticinque anni di attività del laboratorio di ceramica del centro, esponendo tutti i lavori realizzati nel tempo, alcuni dei quali hanno ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale per loro perizia tecnica e la capacità espressiva.
Il laboratorio di ceramica, che ha realizzato il primo mosaico raffigurante il Presepe nel 1990, conta oggi 11 ospiti del centro e 4 operatori e educatori professionali che vi lavorano, ognuno con la propria mansione.
Gli operatori e gli ospiti di Cerbaiola ringraziano il Circolo Arti Figurative di Empoli e i numerosi visitatori che hanno decretato il successo dell’esposizione.
Il “Centro diurno disabili” di Cerbaiola celebra 25 anni di attività del laboratorio di mosaico con questa mostra al Circolo Arti Figurative che testimonia il profondo valore riabilitativo dell’arte per merito di operatori capaci e soprattutto pieni di umanità. Lavori questi di alta perizia tecnica che hanno ottenuto premi e riconoscimenti; gli ospiti-artisti del Centro li propongono orgogliosi al pubblico empolese.
In fin dei conti l’arte è essa stessa una disabilità di quella vita quotidiana che i più vivono secondo tornaconti economici chiusi nel proprio egoismo; l’arte è un cortocircuito della ragione e della necessità, è regressione nei sogni contro una storia che si impantana in una bassa realtà di giochi di potere e sopraffazioni. Ma sono sogni che divengono materia e si evolvono germinando negli occhi di coloro che non sanno sognare. Sono seminagioni nella mente che fanno spuntare messi dorate di sentimenti; così potrete raccoglierle per magia quando, voltate le spalle alla mostra nel Palazzo Ghibellino, camminerete pur tra le pietre di Piazza dei Leoni.
La descrizione della mostra di Silvano Salvadori, il presidente del Circolo Arti Figurative
C’è un’isola sulle colline di Empoli, un’isola in cui gli abitanti vivono una utopia della ragione, vivono in un tempo eterno e sempre vibrante del presente, vivono dell’attimo gioioso in cui stringi loro la mano, in cui ognuno ti vorrebbe tutto per sé, in cui sei loro totale amico senza alcun tornaconto. Da lassù si vede una palude di uomini e di case che vivono di frenesia e di estraneità, di false necessità.
Quassù si fanno ninnoli d’arte, come sognava William Morris, per la gioia delle mani, degli occhi, per un’infanzia che sempre ritorni. Tra le fronde non v’è il vento fatto d’aria, ma di sentimenti improvvisi, sorgivi, di turbolenze, temporali e rasserenamenti. Qui la speranza non sta dietro l’angolo, ma la si vive o la si uccide all’istante; essa non avvelena le giornate con la disillusione di ciò che non sarà. A volte si può uscire dalla vita per un’ombra di malinconia, così, sospendendo qualcosa perché non divenga un patrimonio di dolore; poi si rientra nel sole con fra le mani delle scaglie di cotto o un’altra mano, con negli occhi altri occhi tutori.
Sì: qui gli abitanti sono come alberi che hanno bisogno di tutori per crescere, sono vite come la vite, che vuole supporti per i suoi sogni di pampini verdi.
Ti chiedono: “Lascia la ragione, lascia la bellezza consueta e consunta. Prendi tutta l’Amicizia che puoi contenere in te, perché puoi solo corrispondere con essa a ciò di cui è fatto il suolo, i muri su cui e intorno a cui abitiamo. Non del pensiero profondo, ma della pelle e dell’attimo viviamo in una scala di note che va dalla sublime gioia alla nera disperazione. Vibriamo sempre di vita.
Le avanguardie, l’astrattismo, il pop vivono dentro di noi, l’annusiamo come le belve annusano la preda; sono nelle cose che ci circondano e non sui libri su cui forzate la vostra ragione che recalcitra. Tutto è gioco il mondo, tutto è combinazione cromatica. Ecco: siamo lucertole di scaglie colorate; ricomponiamo il mondo della visione, cellula su cellula; così come dal calore della tua mano sentiamo l’Umanità che abita nel mondo.
Non galleggiamo a mezza costa come voi, ma la Natura ci ha fatto un dono che ci fa vivere di abissi o di vette; oppure ci ha scelto un periodo della vita da approfondire, o un sentimento prevalente. Ci siamo specializzati in angoli di vita che voi non conoscerete mai.”
C’è un’isola sulle colline d’Empoli a cui a tanti di noi, naufraghi, farebbe bene approdare.
Fonte: Azienda USL 11 Empoli - Ufficio stampa
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